Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Le partite giocate da Cagliari e Alghero: «Non è stato inutile»

Fonte: L'Unione Sarda
28 settembre 2017

 

 

 


Due anni fa tra le capitali della cultura c'era anche Cagliari. Era la prima edizione del bando e il ministro Dario Franceschini aveva voluto premiare il Capoluogo sardo e le altre quattro città finaliste (Siena, Ravenna, Perugia e Lecce) sconfitte da Matera nella gara, avviata nel 2014 per diventare Capitale Europea 2019.
Poi ci ha provato anche Alghero presentando un dossier per il 2018 e sfiorando il titolo, vinto poi da Palermo.
Il bilancio delle due esperienze, al di là dell'esito del concorso, è positivo ed ha due aspetti comuni: la programmazione di decine tra progetti ed eventi e il coinvolgimento di tutte le forze migliori dei due centri, la creazione di una coesione sociale non effimera.
L'ESPERIENZA DI CAGLIARI «Pochi giorni fa abbiamo presentato la nuova edizione di “10nodi”, i festival d'autunno a Cagliari organizzato da dieci tra associazioni e consorzi culturali che si sono messi assieme per co-progettare», racconta l'assessore alla Cultura del Comune di Cagliari Paolo Frau. «È una delle eredità de lavoro per la candidatura di Cagliari a Capitale della cultura. Ecco, da quel lavoro sono nate decine di iniziative ma soprattutto, dopo anni di egoismi e divisioni, è nata un'attitudine a lavorare assieme che prima non c'era e che oggi è consolidata».
FONDI E TURISMO I risultati economici sono una conseguenza: se si progettano iniziative e le si comunicano nel modo giusto si crea un'attrattività e voilà, i finanziamenti ed i turisti si moltiplicano. Dal Ministero per Cagliari arrivò un milione e mezzo, altri fondi li mise la Fondazione di Sardegna. «Siamo riusciti a mettere a sistema le realtà del territorio stimolandole a lavorare assieme», aggiunge Francesca Ghirra, oggi assessore all'Urbanistica del Comune e allora presidente della commissione Cultura del Consiglio comunale.
ALGHERO PROVA IL DECOLLO Alghero ha fatto lo stesso ragionamento. «Siamo partiti dall'abbandono di Ryanair e ci siamo chiesti in che modo avremmo potuto attirare turisti oltre l'estate», racconta il sindaco Mario Bruno. «La risposta è stata la cultura. Ne è nato un progetto importante: abbiamo creato musei, realizzato progetti di rigenerazione urbana, programmato iniziative per tutto il prossimo anno, abbiamo coinvolto la città e le nostre forze migliori: Antonio Marras e Paolo Fresu, per dire, hanno preparato un'iniziativa di cui non posso parlare ma sarà importantissima». Interessante anche il coinvolgimento di altri comuni (Ittiri e Orgosolo), della Regione, della Fondazione di Sardegna, di aziende private, dell'università di Sassari, della diocesi e perfino della Generalitat de Catalunya.
IL NODO-TRASPORTI Certo, il problema di Alghero è un altro: farci arrivare la gente. «Senza aerei rischia di essere tutto vano», ammette Bruno. «Ho appena parlato con gli assessori regionali ai Trasporti e al Turismo del bando per la destagionalizzazione e dell'esito del bando per la continutià territoriale. Servono risposte urgenti. Noi abbiamo fatto ciò che dovevamo». (f. ma.)