Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

La piazza aprirà il 15 ottobre

Fonte: L'Unione Sarda
27 settembre 2017

SAN MICHELE. Non solo ritardi ma anche novità: prati, irrigazione e videosorveglianza

 

 

 

L'assessore Chessa fissa una nuova scadenza: «È definitiva»

 

 

 


Il problema non è che manca una data. Il punto è che ormai sono troppe, e questo significa che le scadenze non sono state rispettate. Lo dimostra il fatto che, attorno a piazza San Michele, ci sono ancora le recinzioni da cantiere. Secondo l'ultima - ora, penultima - previsione, le reti metalliche sarebbero dovute sparire due mesi fa, ma così non è stato. Gianni Chessa, assessore ai Lavori pubblici, ingoia l'amaro boccone dell'impegno non rispettato e rilancia: «Il 15 ottobre la piazza sarà aperta». Il conteggio dei tempi di consegna del lavoro concluso consentirebbe più ottimismo, ma il Comune si prende un po' di vantaggio: tanto, se i 6.100 metri quadrati di piazza San Michele saranno nuovamente un pezzo di Cagliari prima del 15 ottobre, chi mai potrebbe arrabbiarsi?
IL MURO La pazienza è stata tanta (la piazza è chiusa al pubblico dall'11 giugno del 2015), le polemiche su quel muro che divide l'ingresso della parrocchia dalla piazza, anche di più. Su questo punto, si può affermare che l'idea del progettista non abbia proprio incontrato il favore del pubblico. Paradossalmente, nemmeno di Chessa, che nel frattempo si è ritrovato a essere l'assessore chiamato a completare un muro che non gli piace. «Però l'abbiamo abbellito con inserimenti di lastre di quarzo: mica si poteva buttarlo giù, arrivati a questo punto». Visto che c'era, l'impresa ha passato sul muro diverse mani di una vernice anti-graffito: ci si disegna sopra con le bombolette spray la notte, si cancella tutto facilmente il mattino successivo. Il che, per un writer , non è esattamente una grande soddisfazione.
I RITARDI Che l'opera pubblica da 1,2 milioni di euro (mezzo milione dallo Stato, settecentomila dalle casse comunali) abbia richiesto e ancora richieda tempi troppo lunghi, nessuno lo discute: nemmeno il Comune. «L'impresa vincitrice non ha potuto lavorare a pieno regime in luglio e agosto», spiega Chessa, «perché alcuni materiali per l'edilizia non possono essere utilizzati quando la temperatura è troppo alta». Ringraziando gli anticicloni (per essersene andati), ora anche quella parte del lavoro è conclusa e ormai siamo al giardinaggio.
LE PIANTE In piazza San Michele è arrivato un secondo ulivo, pianta dall'alta simbologia religiosa: accanto a una chiesa, non sfigura. Poi è stato spostato un carrubo che, praticamente, stava addosso a un suo simile. In questi giorni gli operai stanno sistemando l'impianto di irrigazione sotterraneo, che innaffierà automaticamente non soltanto le piante, ma anche il prato. «Sì, ci sarà anche il prato, perché grazie a qualche fondo in più del Comune, e soprattutto ai ribassi d'asta per un totale di settantamila euro, sono rimasti i fondi per l'erbetta e per l'irrigazione automatica», conferma l'assessore ai Lavori pubblici. Sempre raschiando le rimanenze di denaro qua e là, nella piazza sono arrivate anche eleganti barriere di pietra che dovranno impedire l'ingresso dei mezzi a motore.
LE TELECAMERE E poi c'è la videosorveglianza, anche questa non prevista nel progetto, aggiunta ora grazie ai ribassi d'asta sui quali il Comune può contare: un deterrente non soltanto per i vandali - che in città sono stakanovisti -, ma anche per i traffici illeciti di ogni tipo, droga in testa. L'impianto sarà collegato alla centrale operativa della Polizia locale, nella sede del Comando in via Crespellani, che ha occhi elettronici costantemente puntati su diverse zone della città.
IL RITORNO Alla fine, quel che conta è non solo il risultato (esteticamente apprezzabile, a parte quel muro che non metterà mai tutti d'accordo), ma anche il fatto che la piazza possa riaccogliere il suo elemento più naturale: le persone del quartiere. Quasi quattro anni dopo la delibera con cui si è deciso di rifarla, la recinzione sta per cadere.
Luigi Almiento