Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Matrimoni civili al Ghetto, prenotazioni fino a un anno e sconti per gli emigrati

Fonte: L'Unione Sarda
22 settembre 2017

Le novità per le nozze fuori dal Comune

Matrimoni civili al Ghetto, prenotazioni fino a un anno e sconti per gli emigrati

Dopo l'altare a Marina piccola, arrivano altre novità per i promessi sposi che scelgono il rito civile: via libera alle nozze al Ghetto degli Ebrei, sconti per gli emigrati e prenotazioni aperte fino a un anno prima della cerimonia. Sono le principali novità per il neonato filone dei matrimoni all'aria aperta a Cagliari.
Sono sette i punti della città diversi dal Municipio nei quali oggi ci si può scambiare gli anelli. A questi dall'anno prossimo si aggiungerà il Ghetto, dove al momento è possibile dar vita al solo ricevimento. «Abbiamo contattato il Consorzio Camù e trovato l'accordo per accontentare le tante richieste», spiega l'assessore comunale agli Affari generali Danilo Fadda, «avevamo detto di essere aperti ai suggerimenti e tanti hanno chiesto di inserire il Ghetto tra i luoghi in cui poter organizzare i matrimoni». Presto ci sarà un nuovo rito civile ai Giardini pubblici, ed è già possibile celebrare l'appuntamento anche al Castello di San Michele, al Bastione Saint Remy, all'antico Palazzo di città, al Lazzaretto di Sant'Elia e all'ex Vetreria di Pirri.
«Da lunedì sarà introdotta un'altra importate novità», spiega l'assessore Fadda: «Fino a oggi è possibile scegliere il luogo per le nozze con un anticipo massimo di sei mesi perché il servizio era partito da poco, ma ora abbiamo esteso la scelta della data fino a un anno di distanza. Così già da ora si può fissare il matrimonio per l'estate prossima». Uno dei luoghi più gettonati è il Bastione, che però è anche uno degli sfondi più a rischio vista la frequenza con cui da queste parti soffia il maestrale. Dunque, pur potendo stabilire il giorno con tanto anticipo, sarà bene controllare come si deve le previsioni del tempo perché sarà possibile modificare giorno e luogo prescelto entro un mese dalla cerimonia. Le tariffe: «Se gli sposi non sono residenti sborseranno 1.200 euro, se almeno uno dei due è cagliaritano la quota è 800 euro», spiega l'esponente della Giunta Zedda, «abbiamo deciso di adottare questa tariffa anche per chi è nato in Sardegna ma vive all'estero, così da incentivare gli emigrati a sposarsi nella nostra città».
A Cagliari i matrimoni all'aria aperta sono stati introdotti da quest'anno. Il fenomeno sta prendendo piede e l'assessore agli Affari generali spiega: il Comune ha intenzione di inserirsi in un preciso settore. «L'Italia è la metà più ambita in Europa ed è seconda nel mondo solo ai Tropici in questo campo. Da noi i costi sono sotto la media delle città italiane di pari importanza e crediamo molto nel filone turistico», sottolinea Fadda, «non si esaurisce con la celebrazione del matrimonio, perché le coppie tornano dove si sono sposate, e così gli invitati. E se si sono trovati bene, tutti elogiano la località: una promozione che può generare un ulteriore flusso turistico col relativo indotto».
M. Z.