Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

I Rom se ne sono andati Rispettata l'ordinanza di sgombero del sindaco Zedda

Fonte: L'Unione Sarda
31 agosto 2017

STATALE 554. Le ruspe abbattono tutte le baracche nell'area dei roghi di rifiuti

I Rom se ne sono andati Rispettata l'ordinanza di sgombero del sindaco Zedda


È stato lo sgombero di un campo nomadi più facile della storia: il sindaco ha ordinato ai Rom di andarsene e loro l'hanno fatto. Dopo anni trascorsi nella speranza di liberare l'area accanto alla Motorizzazione civile, lungo la Statale 554. Le ruspe del Comune, ieri mattina, hanno raso al suolo le baracche e ora, in quel terreno di proprietà di privati, non c'è più nessuno. E nemmeno le colonne di fumo nero a base di diossina. Si conclude così il lungo incubo per i residenti nei palazzi di Mulinu Becciu - di fronte alla Motorizzazione - e di Su Planu. I fumi nocivi dei roghi di immondezza e di copertoni di gomma, il cui smaltimento contro ogni regola pare sia stato commissionato agli stessi nomadi da ditte senza scrupoli (ci sono otto indagati, tutti nomadi, per disastro ambientale), per anni hanno avvelenato l'aria, e la vita, di chi abita nei paraggi. Ora quell'incubo è finito.
L'ORDINANZA Scadeva martedì, l'ultimatum del sindaco alle famiglie Rom: «Dovete lasciare l'accampamento abusivo lungo la 554», intimava l'ordinanza firmata da Massimo Zedda. Innegabili ragioni igienico-sanitarie, dopo tutti i roghi dai fumi tossici, richiedevano un intervento definitivo. Alla spicciolata, giorno dopo giorno, diversi nuclei familiari hanno lasciato il campo sosta abusivo. Lunedì erano rimaste solo tre famiglie, ma già durante il sopralluogo serale anche quelle avevano lasciato la baraccopoli, che sorgeva su un terreno privato. Così, per non dare ai nomadi la possibilità di tornare e non correre il rischio che altri occupassero l'area, ieri l'assessorato ai Lavori pubblici ha inviato le ruspe: distrutte tutte le baracche di legno e lamiere. Al campo nomadi lungo la Statale 554 ora non c'è più nessuno.
LE BONIFICHE Adesso è il momento di mettere mano alla bomba ecologica: il suolo è intriso di sostanze tossiche accumulate durante i roghi di rifiuti (anche tossici e speciali, secondo la Procura) e copertoni. «Su quanto accadeva nei terreni accanto alla 554, che non sono di proprietà comunale», specifica ancora il sindaco Massimo Zedda, «sono in corso indagini approfondite che non si sono mai fermate. L'intervento non era più rinviabile, anche e soprattutto per la tutela della salute dei residenti nei quartieri limitrofi all'area, costretti a convivere con il fumo dei roghi ripresi qualche mese fa. Con gli enti competenti abbiamo sempre monitorato la situazione. Ora delimiteremo l'area e la renderemo inaccessibile, per poi rivalerci sui proprietari che avrebbero dovuto agire tempo fa in questa direzione». Il Comune fa tutto, insomma, ma tutte le spese saranno addebitate ai proprietari dell'area, che non sono mai intervenuti malgrado i solleciti del Municipio. Solo ora, dopo anni di proteste, i residenti nella zona della Motorizzazione potranno aprire le finestre: l'aria non sarà più inquinata, anche se altrettanto non si può dire per il sottosuolo.
Luigi Almiento