Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Il centro storico tra tutela e lottizzazione

Fonte: La Nuova Sardegna
9 giugno 2009

MARTEDÌ, 09 GIUGNO 2009

Pagina 1 - Cagliari

di Roberto Paracchini



Approda in consiglio comunale il piano particolareggiato degli antichi quartieri




CAGLIARI. Il piano particolareggiato del centro storico approda oggi in consiglio comunale. Il documento colma un vuoto e permette una serie di interventi, ma già prima dell’approvazione il piano particolareggiato ha sollevato discussioni e polemiche. Un fatto che va visto non solo come un qualcosa che frena, ma come volontà di intervenire per migliorare. Gli antichi quartieri e Castello in particolare, sono un po’ l’anima della città e molti temono che procedere con troppa fretta rischi di fare danni, come si fece nel 2002 (da parte della Provincia) col ripascimento del Poetto.
Sono trentacinque le aree individuate come «vuoti» urbani dal piano particolareggiato del centro storico. Complessivamente si tratta di una superficie di quasi ottantamila metri quadrati. E la maggior parte sono considerati «ambiti di trasformabilità»: per il «ripristino della continuità edilizia» o per la «ricostruzione del tessuto urbano». Questa impostazione, però, ha già fatto sobbalzare molte persone, tra cui gli ambientalisti. Maria Paola Morittu, responsabile regionale di Italia Nosta per i beni monumentali e paesaggistici, ha denunciato il fatto che «un piano così fatto porta a uno stravolgimento degli antichi quartieri e alla realizzazione di un qualcosa di finto antico, veramente orribile».
Anche l’opposizione, che in commissione consiliare all’Urbanistica si è astenuta, storce il naso. «In città - sottolinea Ninni Depau, presidente del grupo del Pd - si è verificato uno strano fenomeno. Da un lato negli ultimi anni c’è stata una fuga dalla città di circa duemila persone ogni dodici mesi. Nello stesso tempo il numero delle case sfitte e inutilizzate è aumentato, così come le nuove residenze e quelle che si vorrebbe costruire. A questo punto occorre fare una riflessione legata anche alla crisi che stiamo vivendo, nata da una bolla speculativa che si è determinata proprio nel mercato immobiliare». Secondo Depau, insomma, bisognerebbe ragionare a bocce ferme «sull’ipotesi di riempire i vuoti, come si profila nella maggior parte delle aree non edificate del centro storico».
Inoltre, sottolinea Gian Franco Carboni (presidente della circoscrizione del centro storico), l’area tra via Sonnino e via Tristani, considerata di importanza stratgica stratgico, «vede un progetto di lottizzazione approvato dalla Giunta comunale». Un aspetto, questo, criticato anche da Massimiliano Tavolacci (Udc, responsabile della commissione all’Urbanistica), che ha chiesto all’esecutivo di proporre una permuta ai proprietari dell’area.
Secondo Morittu in città «abbiamo già tantissime case inutilizzate. Per l’ultima rilevazione dell’Istat vi sono settemila e ottocento appartamenti sfitti e, stando a un nuovo monitoraggio (ancora ufficioso, ma che sarà reso pubblico tra breve), gli alloggi liberi sarebbero quasi tredicimila. A che servono tutte queste nuove edificazioni?».
Il piano particolareggiato del centro storico divide gli antichi rioni in tre tipologie: gli ambiti di trasformabilità (e sono i più numerosi), i luoghi della «memoria» e gli elementi spaziali di interconnessione (quelli strategici). Ed è proprio sul modo di intendere il futuro di questi «vuoti» (come spazio pubblico socializzabile o come «ripristino della continuità edilizia») che si scontrano due modi di considerare il centro città.
Tra le altre cose Carboni e Guido Portoghese, responsabile della commissione all’Urbanistica del parlamentino, chiedono che i posti auto interni al centro storico non vengano considerati parcheggi di scambio, ma che siano «destinati ai residenti» con un canone agevolato. In particolare, poi, viene domandato che sia mantenuta la percorribilità tra il parcheggio di via Cammino Nuovo (dove è previsto un intervento interrato) e via Università. Nel documento approvato dal parlamentino viene anche proposto che gli interventi da realizzare in via Fara e in via Cammino Nuovo siano considerati in modo unitario «in quanto l’area realizza il collegamento tra Castello e Stampace alto». In generale la circoscrizione propende per la difesa dei «vuoti» e la loro utilizzazione come spazi di fruizione collettiva.