Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Se fosse per lo scudetto... » Via Roma senz'auto, tutti i dubbi della leggenda Gigi Riva

Fonte: L'Unione Sarda
28 agosto 2017

IL DIBATTITO.

Rombo di Tuono e il ricordo della strada chiusa per la festa tricolore

«Se fosse per lo scudetto... » Via Roma senz'auto, tutti i dubbi della leggenda Gigi Riva

Bandiere rossoblù gonfiate dal vento, giocatori portati in trionfo da una città in delirio e uno scudetto nuovo da appuntare sulla maglia. Per questo sì, varrebbe la pena di chiudere via Roma, tener fuori le auto dalla grande piazza sul porto e lambiccarsi il cervello per trovare un parcheggio. Il gioco a quel punto varrebbe la candela (per una sera), altrimenti meglio lasciar stare.
Provate pure a tenere il Cagliari lontano dalla testa di Gigi Riva. Provate a parlare di viabilità, strade, traffico o altro. Non ci riuscirete: il pensiero corre sempre lì. Perché in quel chilometro di sole in una sera di primavera del 1970 fu lui a portare la festa più grande in città. «Una buona occasione per chiudere via Roma sarebbe poter festeggiare lì la vittoria del campionato. Allora sarebbe bellissima. Se mi sento ottimista? Sì, per forza. Bisogna esserlo sempre». In attesa che la profezia si avveri (e tenendo le dita incrociate), i caroselli restano lontani dalla strada nel cuore del capoluogo e proprio come i comuni mortali Gigi Riva, che uomo comune non è, ogni sera deve fare i conti con la realtà per raggiungere il solito tavolo nel solito ristorante a pochi metri dalla transenna che fino al 17 settembre bloccherà il traffico.
Favorevole o contrario all'area pedonale?
«Favorevole non direi. Credo che il problema dei parcheggi sia reale. Io, per esempio, devo lasciare l'auto in via XX Settembre o in via Sonnino e poi farmela a piedi. Avrei preferito che le cose restassero com'erano».
L'idea dell'amministrazione sembra quella di restituire un pezzo del centro ai cittadini.
«Il sindaco Massimo Zedda sa quel che fa e credo sia giusto dargli fiducia e aspettare per vedere quel che accadrà. Ma la città è già bella così, ci sono tante cose da guardare e da ammirare, tante strade pedonali in cui passeggiare. Impedire l'accesso alle auto in via Roma non mi pare sia la soluzione, ma staremo a vedere».
L'altro obiettivo dichiarato di Zedda è quello di favorire la mobilità sostenibile e convincere i cittadini a usare i mezzi pubblici.
«Non uso i mezzi pubblici. Mi muovo a piedi o in macchina e mi rendo conto che il problema dei parcheggi non è secondario. Stiamo parlando della strada più trafficata della città insieme a largo Carlo Felice».
Soluzioni alternative?
«Forse avrebbero potuto chiudere solo una corsia per allargare l'area pedonale. Anziché vietare il traffico completamente sarebbe stato meglio ridurre la carreggiata per le auto ma consentire comunque il passaggio».
Automobilisti a parte, chi paga il prezzo più alto?
«Senz'altro i ristoratori e le attività commerciali che si affacciano sotto i portici».
C'è chi dice che via Roma ora sia una strada vuota e desolata.
«In effetti vista così fa un po' di tristezza. Magari avrebbero potuto decorarla con qualche fioriera, qualche vaso. Ci sono tante possibilità».
Non stiamo parlando di una strada qualunque, cosa significa quel chilometro con vista sul porto per un cagliaritano?
«Via Roma è quel che si definisce il salotto della città. Che so, se uno compra un vestito buono e vuole mettersi in mostra, è lì che deve andare a fare due passi. È una vetrina per i cagliaritani».
E per un cagliaritano non di nascita ma d'adozione come Gigi Riva?
«È una strada bellissima, per questo credo non ci fosse bisogno di chiuderla per far sì che turisti e residenti avessero la possibilità di ammirarla».
Il ricordo più bello legato a via Roma?
«Senz'altro la festa per lo scudetto. Non era una cosa organizzata: quel giorno avevamo vinto in casa e matematicamente eravamo i primi in classifica. Allora non era come ora: ci avevano fatto salire su un carro dopo la partita ed eravamo andati in centro».
Una sosta in ogni bar per brindare con i tifosi?
«No, non potevamo scendere. Noi stavamo seduti sul carro. C'erano migliaia e migliaia di persone, si passava e si tirava dritto. Fermarci sarebbe significato non muoversi più».

Quel giorno era il 12 aprile di 47 anni fa. Il Cagliari giocava in casa contro il Bari e fu proprio Gigi Riva a 39 minuti dal fischio d'inizio a sbloccare la partita con la rete dell'uno a zero. Finì con due gol dei rossoblù sui pugliesi: la festa esplose e andò avanti per diversi giorni. I caroselli attraversarono Cagliari in lungo e in largo, via Roma compresa.

Le auto in quel giorno di festa potevano attraversare il centro?
«Sì, le macchine c'erano ma dovevano fermarsi per lasciar passare noi in mezzo a migliaia di persone. Quel giorno erano tutti più tolleranti. Comunque se fare spazio alla festa di un altro scudetto andrebbe bene tutto, anche chiudere il traffico in via Roma».
Mariella Careddu