Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

La Sardegna resta lontana dall'Europa

Fonte: L'Unione Sarda
9 giugno 2009


Ancora nessun eletto. Pdl primo partito, Barracciu la più votata

Pdl al 36,6 per cento, Pd un punto sotto. Successo per l'Idv, l'Udc perde terreno. Ma a Strasburgo vanno i siciliani.
Nella sede regionale del Pd si sono arresi solo tre minuti dopo le cinque del mattino di ieri: quando il sito web del Viminale ha portato da 2.300 a 4.600 voti il vantaggio del Pdl, e mancavano poche decine di sezioni da scrutinare. A quel punto era chiaro che gli azzurri si sarebbero confermati il primo partito in Sardegna. Per tutta la notte era proseguito un imprevisto testa a testa, con il Pd a tratti davanti. Alla fine invece il Popolo della libertà ha prevalso per quasi seimila voti: scarto ridotto, ma con un importante significato psicologico per il centrodestra.
I democratici si rifanno con le 116.935 preferenze di Francesca Barracciu: la più votata in Sardegna, davanti (di poco) a Maddalena Calia e persino a Silvio Berlusconi, fermo a 96.479. Ma è tutto inutile: anche stavolta dall'Isola nessuno volerà a Strasburgo (a parte Luigi Berlinguer del Pd, eletto però nella circoscrizione Nord-Est). L'ex segretaria del Pd è la prima dei non eletti, e nell'Idv - dopo alcune rinunce - si troverà nella stessa posizione Giommaria Uggias. Davanti alla Calia, invece, ci sarà un terzo siciliano dopo i due che occuperanno i seggi Pdl.
GLI ELETTI Dalla circoscrizione insulare andranno in Europa in sei, anziché gli otto previsti. Il sistema elettorale ha penalizzato le due regioni con la minore affluenza in Italia, e due seggi sono volati verso altre circoscrizioni. Se avessero avuto ragione alcuni sondaggi della vigilia, che davano al Pdl quattro eletti, ora la Calia potrebbe festeggiare il ritorno all'europarlamento.
Invece il Pdl elegge Berlusconi, che cederà il posto a Salvatore Iacolino, e Giovanni Lavia; il Pd, Rita Borsellino e Rosario Crocetta; l'Italia dei valori, Antonio Di Pietro (ma dopo le rinunce toccherà a Sonia Alfano) e l'Udc Saverio Romano. Per quanto riguarda i partiti, in Sardegna indubbiamente il voto per le Europee coglie di sorpresa la maggioranza regionale, a pochi mesi dal trionfo di Ugo Cappellacci. Il Pdl sale al 36,6 per cento dal 30,2 delle Regionali, ma la coalizione si indebolisce.
I PARTITI Assenti i Riformatori e il Psd'Az, l'Udc passa dal 9 per cento di febbraio al 5,4 di oggi. Coi ridotti contributi della lista L'Autonomia e della Lega si arriva al 44 per cento. Sull'altro fronte, la crescita di Pd (35,6 rispetto al 24,7 di febbraio) e Idv (dal 5 all'8,8) trascina il centrosinistra che, con le due liste della sinistra, supera il 52 per cento.
Dati da interpretare, certo: per l'assenza delle liste già citate, per la dinamica di questo tipo di competizioni che regolarmente penalizza l'Udc. E per l'astensionismo record. Evidentemente, però, Pd e Italia dei valori hanno risentito meno del calo di votanti.
I TERRITORI Pdl e Pd si dividono le otto province. Il primo vince con oltre otto punti di distacco a Cagliari e Oristano, dieci in Gallura e due nel Sulcis. Nuoro, Sassari e il Medio Campidano regalano ampi vantaggi al Pd, che mette a segno anche il sorpasso in Ogliastra, terra ultimamente avara col centrosinistra: 34,2 contro 33,8 del Pdl, che alle Regionali era al 58.
L'Udc ha il picco nel Sulcis con l'11,7, per il resto non entusiasma. L'Italia dei valori viaggia tra il 7 e il 9, ma in Gallura l'ex sindaco olbiese Uggias trascina i dipietristi al 17,3. Exploit personale anche per la Lega Nord, che in Ogliastra con Massimiliano Piu arriva al 5,1 per cento (con punte del 9,1 a Tortolì e 10,7 a Barisardo), a fronte di una media regionale di 0,7. Il cartello Prc-Pdci vince il derby con Sinistra e libertà, 4,8 per cento contro 3: ma c'è poco da esultare, perché entrambe le sigle restano sotto lo sbarramento a livello nazionale. Trascurabile l'impatto della Fiamma tricolore (0,6) e dei Liberaldemocratici di Daniela Melchiorre (0,4).
I CANDIDATI Dopo Barracciu e Calia (separate da 1.800 voti) il terzo sardo più votato è Bruno Dettori del Pd: che si toglie lo sfizio di prendere a Sassari, la sua città, il doppio delle preferenze di Berlusconi. Se davvero il seggio dell'Idv toccherà ad Alfano, Uggias avrà mancato per meno di 10mila voti un'impresa non impossibile, visto che nell'Isola il suo partito ne ha preso 48mila. Va bene Franco Cuccureddu (L'Autonomia), ma chi sorprende è la giovane Laura Stochino (Prc-Pdci), 8.392 voti: è la settima tra i sardi e la seconda assoluta della lista nell'intera circoscrizione, superata solo dalla capolista Margherita Hack e davanti all'uscente Giusto Catania. Secondo assoluto, dopo Bossi, anche il già citato Piu, che batte l'unico sindaco leghista in Sicilia, la famosa Angela Maraventano.
Tra i siciliani, chi va meglio in Sardegna è Rita Borsellino: 30.590 voti. Tra i leader nazionali, a parte Berlusconi, Di Pietro supera i 12mila ed Emma Bonino i 7.800. Non sembra invece più tanto amato Vittorio Sgarbi, che qui fu eletto alla Camera e pure alla Regione: con L'Autonomia ha raccattato appena 822 preferenze.
GIUSEPPE MELONI

09/06/2009