Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Via Roma, bastano i portici

Fonte: L'Unione Sarda
24 agosto 2017

IL DIBATTITO. Il ristoratore Beppe Deplano boccia senza appello la grande piazza

 

 

 

«Non ha senso allargare la passeggiata, sarebbe una follia»

 

 

 

«Chiamiamo le cose col loro nome: questa non è una terrazza sul mare, esti unu casinu ». Beppe Deplano, proprietario del Flora e cagliaritano verace, prende parte al dibattito che sta scaldando - ancora di più - l'estate cittadina. Boccia la pedonalizzazione di via Roma. E lo fa senza tanti fa giri di parole («di giri ne faccio già troppi nelle rotonde»).
Tredici giorni di sperimentazione. Risultato?
«Sarò ripetitivo: è un casino. E siamo solo all'inizio».
In che senso?
«Appena riapriranno le scuole e la gente rientrerà dalle ferie sarà anche peggio. Non si può chiudere una strada come via Roma dall'oggi al domani».
Ma è una sperimentazione.
«Di esperimenti ne sono già stati fatti tanti, l'ultimo qualche settimana fa, con la protesta dei pastori davanti al Consiglio regionale che ha paralizzato il traffico in tutta la città».
Quindi?
«È evidente che impedire il passaggio delle auto in un'arteria fondamentale come via Roma è follia pura. Non bisogna essere dei geni per capirlo».
È contrario alla pedonalizzazione?
«Non in generale o per partito preso, questo tengo a precisarlo. Sono contro le pedonalizzazioni fatte senza criterio e imposte dall'alto».
Cioè?
«Senza prevedere alternative e soprattutto senza realizzare nuovi posteggi per le auto. Perché non è che uno possa spostarsi in volo: qualche parte la macchina dovrà pur lasciarla».
Magari si potrebbe usare la bicicletta.
«Ah, guardi, io l'ho anche comprata. Ho fatto un pezzo di viale Merello e l'ho buttata dopo un paio di metri perché non sono riuscito ad arrivare in cima. Cagliari non è fatta per andare in bicicletta, che la usi il sindaco, se gli piace tanto».
Creando nuovi parcheggi si risolverebbero i problemi?
«Non del tutto, ma la situazione migliorerebbe. Anche perché da quando via Roma è chiusa, il traffico si riversa nelle strade limitrofe creando disagi anche a me e alle altre attività della zona».
Perché?
«Già prima parcheggiare in via Sassari o qui vicino era difficile, ora è diventato impossibile. Pensi che molti clienti disdicono il tavolo. E lo capisco pure: girare un'ora a vuoto per andare in ristorante fa passare l'appetito».
Non sarà colpa della sperimentazione via Roma?
«Certo. Anzi, la colpa è del sindaco. Massimo è un bravo ragazzo, l'ho votato e difeso quando in tanti dicevano che era troppo giovane per amministrare una città, ma mi sta facendo seriamente preoccupare».
Per quale motivo?
«Ha presente quella malattia dei giocatori d'azzardo? La ludopoatia, che crea dipendenza. È un po' ciò che sta capitando a Massimo: è diventato dipendente dalle zone a traffico limitato, sembra che non ne possa più fare a meno».
Sogna una città pedonale.
«Lo abbiamo capito, e non è che lo condanni per questo. Dico solo che se vuol rendere pedonale il centro storico deve anche pensare che la gente deve pure arrivarci. Mi spiego meglio: uno raggiunge via Roma, si ferma alle nuove barriere e cosa fa? La macchina la butta al porto?».
Il tunnel sotterraneo dell'ex sindaco Floris le piaceva?
«Irrealizzabile, troppo costoso. È un po' come il ponte sullo stretto di Messina. E poi con i tempi dei cantieri pubblici di Cagliari neanche i miei nipoti farebbero in tempo a vederlo ultimato».
Di cosa ha bisogno di via Roma?
«Che i cassonetti vengano svuotati regolarmente. Per il resto i portici e il marciapiede attuale sono più che sufficienti per fare la passeggiata. Basta vedere cosa sta succedendo in questi giorni».
Cosa?
«Hanno messo un paio di tavolini e quattro seggioline per strada. Ma le persone continuano a camminare e a sedersi sotto i portici».
Motivo?
«Che senso ha piazzare i tavolini davanti ai cassonetti con i pullman che passano a fianco? Non scherziamo, le terrazze sul mare sono un'altra cosa».
Cosa propone?
«La riapertura della strada. Se proprio si vuol chiudere via Roma sarebbe più sensato impedire il traffico nella corsia lato porto. Sarebbe l'occasione giusta per valorizzarlo, magari creando attività e locali un po' come in Corsica».
In programma c'è anche la chiusura del Largo. Cosa ne pensa?
«Mi auguro sia stata una “sparata”».
Altrimenti?
«Altrimenti non andrò più a votare. Sarebbe davvero una pazzia».
E una nuova rotatoria in piazza Amendola?
«La ciliegina sulla torta. Basta, non se ne può più di queste rotonde, ci vuole il navigatore per usarle».
Si rivolga al sindaco,
«Gli ho già parlato di persona. Gli ho detto di smettere di fare paragoni con le atre città europee. Cagliari è Cagliari, coi suoi pregi e i suoi difetti. Non ha senso ostinarsi a volerla trasformare in qualcos'altro. La passeggiata sotto i portici c'era già: quella storica, del dopoguerra, quando via Roma era il salotto buono. Posso aggiungere una cosa?».
Prego.
«Con tutte queste zone a traffico limitato non vorrei che Zedda passasse alla storia come un sindaco limitato . È un bravo ragazzo e ha fatto tanto per la città, spero ci ripensi, altrimenti sulle fioriere che chiudono via Roma ci sbatterà il muso».
Sara Marci