Rassegna Stampa

Il Sardegna

Sito contro il cyberbullismo la “guerra” rimane virtuale

Fonte: Il Sardegna
8 giugno 2009

On line. Portale di Comune e direzione scolastica regionale: picco dei contatti fermo a 2

Doveva contrastare le “aggressioni” su internet: mai attivati forum e blog deglie sperti

Solo un contenitore di nozioni, e di quelle reperibili senza difficoltà su wikipedia: cyberbullismo, cyberminacce, schiaffo allegro e cyberbashing. Più che prevenire, il sito www.cyberbullismo.eu informa con qualche definizione preconfezionata. Eppure nasce due mesi fa per dare visibilità ad un progetto finanziato dall'assessorato alla Pubblica istruzione e dall'ufficio scolastico regionale. Un progetto che si propone di contrastare il fenomeno della navigazione online a rischio, con un sistema di consulenze online e offline. Se di quelle offline non è dato sapere, quelle online, di certo, sono ferme. Nel testo del progetto si parla di «consulenze attraverso un servizio di risposta email e della partecipazione ad un forum interattivo». Su cyberbullismo.eu il forum c'è. Peccato che, in due mesi, si sono iscritte cinque persone, con un record di utenti connessi, registrato il 19 aprile, pari a due. Nientemeno. Vuote anche molte altre pagine, come quelle sui blog degli esperti. Per sapere qualcosa in più di Anna Oliverio Ferraris, o Nicoletta Pinna, bisogna ricorrere a qualche altro motore di ricerca. Stesso discorso per il blog dell'assessore all'Istruzione, Edoardo Usai. Le pagine sulla descrizione del progetto, invece, non risparmiano dettagli: «L'obiettivo è quello di realizzare un servizio di consulenza - Peer to Peer - gestito da operatori non professionisti. Si tratta di quattro docenti, quattro genitori e sei studenti, accuratamente selezionati, dopo aver partecipato ad uno specifico corso di formazione ». Ancora: «È la prima volta che in Italia viene proposto e realizzato uno sportello di informazione e consulenza interamente gestito da operatori non professionisti. Non esistono, infatti, attualmente, in Italia, Servizi di Consulenza peer to peer specificamente dedicati al cyberbullismo e alla navigazione on line a rischio». Infine la beffa: «Per la sua qualità di progetto sperimentale, il lavoro, in ogni sua fase e per ogni attività, si avvale della supervisione del Peter K . Smith dell’Università di Londra (coordinatore europeo dei gruppi di ricerca-intervento sul fenomeno del bullismo e del cyberbullismo) ». Ebbene, cliccando sul blog di Peter K. Smith, il professore inglese continua a restare uno sconosciuto per molti. Un supervisore fantasma. ¦ R. M.