Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Poetto, la carica dei 101 (o quasi)

Fonte: L'Unione Sarda
16 agosto 2017

Ogni giorno decine di persone portano gli animali nel tratto davanti all'ospedale Marino

 

 

È il paradiso dei cani:«Non vengono più i padroni maleducati»

 


Il maestrale ha avuto il merito di spazzare l'afa dei giorni scorsi. Ma molti cani, se potessero parlare, esprimerebbero il loro disappunto. Perché quel vento forte che spazza il Poetto gli ha impedito di andare a giocare nella “loro” spiaggia. «Oggi c'è poca gente», conferma Marco, il dipendente comunale che si occupa di quel tratto di litorale dedicato ai quattro zampe. Questione di punti di vista: all'interno del recinto ci sono almeno una ventina di cani. «Pochi, davvero pochi rispetto al solito», racconta Alice Putzu, veterana della dog beach .
IL SUCCESSO E se lo dice lei c'è da crederle. «Ho cominciato a portare qui il mio cane già prima che ci fosse il recinto, quando il tratto di spiaggia dedicato era solo delimitato da corde». Lei porta il suo cane quasi tutti i giorni in spiaggia. «Soprattutto nel weekend, dentro il recinto talvolta ci sono almeno trenta, quaranta cani». I proprietari parlano, si scambiano consigli, gli animali giocano tra di loro.
IL CAMBIAMENTO Un quadretto idilliaco. Davvero nessun problema? Marco, il dipendente comunale, non può parlare senza l'autorizzazione dei superiori. Ci pensa Michele Floris, sistemato in un angolo con il suo labrador, a rispondere. «Nei primi due anni, qualche momento di tensione si è vissuto. Arrivavano persone con cani aggressivi che attaccavano gli altri animali. In alcune occasioni, la situazione ha rischiato di degenerare. Non so che cosa sia accaduto quest'anno ma questi episodi non si sono più verificati».
IL PASSATO Gli anni scorsi non sono mancati gli incidenti. «Anche mia figlia», riprende Putzu, «è stata ferita leggermente da un cane particolarmente aggressivo. Evidentemente molti proprietari hanno capito che certi cani non possono socializzare e non il portano più in spiaggia». Non tutti capiscono queste cose. «L'anno scorso, una persona ha portato due cagnette in calore. La spiaggia si è trasformata in un inferno. L'abbiamo anche rimproverata ma lei pretendeva di aver ragione: perché non dovrei portarle in spiaggia? , chiedeva».
LA SCELTA Il sabato all'insegna del maestrale è una giornata un po' particolare. Mancano, garantiscono i fedelissimi, i frequentatori abituali. In compenso, ci sono new entry. Stefano Giordano è arrivato nel tratto di spiaggia vicino all'ospedale Marino da Quartucciu, insieme a due bambini e a un flemmatico bulldog. «Che bello», dicono i piccoli. E il padre conferma. «È la prima volta che veniamo: il veterinario mi ha spiegato che l'acqua di mare fa bene per le dermatiti. Un post bello e, di questi tempi, va sottolineata una cosa: è tutto gratis», conclude sorridendo.
I TURISTI Non sono solo i cagliaritani ad apprezzare. Alberto Marinoni («Con il soprannome che ho, Lupo, sono espertissimo di cani», scherza) è un frequentatore abituale. «E mi è capitato di parlare con tanti turisti. Alla base della loro scelta di tornare in vacanza a Cagliari c'è anche la presenza di questa spiaggia: possono coniugare la voglia di mare con l'amore per il proprio cane. Tra l'altro, trovano un posto sempre pulito, ben tenuto». Nessun problema? «Be', in realtà, qualcosa che non va c'è: ci sono persone che si sistemano davanti al recinto e poi si lamentano per la presenza dei cani. E poi sarebbe necessario sistemare un rubinetto all'interno dello spazio. Quello sulla strada è troppo lontano ed è in “condominio” con gli altri bagnanti».
IL RUBINETTO In realtà, a usarlo non sono soltanto i cani e i bagnanti. Di mattina, quell'acqua viene usata (o, forse, sarebbe il caso di dire sprecata) dagli operatori della De Vizia che, con la pompa destinata agli animali, ripuliscono il cassone delle Ape in dotazione. Un utilizzo improprio e discutibile dal punto di vista dell'igiene.
Marcello Cocco