Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Città di vecchi, case degradate e tanti pendolari

Fonte: La Nuova Sardegna
8 giugno 2009

SABATO, 06 GIUGNO 2009

Pagina 1 - Cagliari

Presentato in Comune il terzo quaderno statistico sul capoluogo e i dintorni



Su quindici occupati «dentro le mura», cinque provengono dai centri dell’hinterland



Il numero degli studenti che viaggiano per le lezioni è in proporzione il più alto d’Italia

CAGLIARI. Il capoluogo dell’isola perde abitanti da anni e la fuga da Cagliari delle giovani coppie continua. Nello stesso tempo su quindici occupati presenti nel capoluogo dell’isola, 5 provengono dall’hinterland. Come dire che formisce servizi e posti di lavoro, ma non alcuni di quelli essenziali, come alloggi a prezzi accettabili. Nello stesso tempo, però, l’occupazione cittadina complessiva non è elevata.
Non solo il tasso di invecchiamento e degrado delle abitazioni di Cagliari è molto alto, mentre non lo è quello dell’area vasta. Insomma: il centro storico non è utilizzato per il 35-40 per cento e mancano politiche adeguate di intervento. E così si emigra nell’hinterland. Cagliari città contraddittoria, vitale per alcuni servizi (che attraggono lavoro), molto meno per altri. Fatti che poi significano, per il capoluogo, una popolazione tra le più vecchie d’Italia.
In maniera speculare, il tasso di natalità è il più basso. Ed ancora: risente di un pendolarismo record di lavoratori e studenti che poco si affidano ai mezzi pubblici, con una media di 162.000 vetture in entrata e in uscita ogni giorno dalla città. Questi alcun dati su come appare Cagliari nel terzo quaderno statistico elaborato dal Comune (assessorato alla Pubblica istruzione e informatica) e dall’ufficio regionale dell’Istat, e presentato ieri mattina in Municipio.
A differenza delle precedenti pubblicazioni, incentrate su popolazione e attività interne ai 31 quartieri cittadini, quest’ultima presenta un’analisi demografica, socio economica e della mobilità dell’area vasta. In quello che gli statistici hanno definito «sistema locale di lavoro» (sll), usato come sinonimo di area vasta di Cagliari, rientrano ventisete Comuni dell’hinterland (area confrontata con con altri 19 sll del resto d’Italia). In particolare l’sll cagliaritano figura al primo posto per l’indice di vecchiana fra il 2001 e il 2004, per l’incidenza degli edifici costruiti dopo il 1991 (il 12,2 per cento nell’area vasta, il 4,9 nel capoluogo) e per l’incremento degli addetti nel settore delle costruzioni (più 23,7 per cento in tre anni, soprattutto fuori Cagliari). Un dato che, se da un lato risponde a un’esigenza di costruire nuovi alloggi, dall’altro mostra la fragilità dell’economia dell’area visto che l’edilizia è, in genere, trainante soprattutto nelle economie meno sviluppate. Cagliari, inoltre, presenta uno dei più alti tassi di pendolarismo per motivi di studio, oltre che per quantità di abitanti che lavorano in città ma risiedono altrove. In più: il capoluogo dell’isola, fra il 2001 e il 2003, ha perso un numero di residenti pari a 28,2 per mille, contro la media dell’8,9 negli altri capoluoghi italiani. In particolare, a lasciare la città sono i giovani fra i 15 e i 35 anni.
La tendenza all’invecchiamento riguarda principalmente il capoluogo, anche se a Monserrato e a Quartu Sant’Elena sembra rallentato il flusso di entrata delle giovani coppie (da Cagliari) e la popolazione inizia a invecchiare. E ancora: a Cagliari i laureati e i diplomati sopra i 30 anni risultano più numerosi che negli altri capoluoghi sardi e lo stesso dicasi per la percentuale delle laureate, pari al 21,1 per cento. L’area vasta, secondo i dati del quaderno, risulta specializzata come «sistema portuale e dei cantieri navali», come la gran parte dei centri sul mare.
Tornando ai dati particolari di Cagliari, il decrescente tasso di natalità (fermo all’8,3 per mille fra il 2004 e il 2007) si spiega anche con la bassa incidenza di stranieri ogni mille residenti. In città questo tasso è agli ultimi posti (diciottesimo in rapporto alle 20 sll esaminate) per presenza di stranieri. Inoltre, è diciottesimo anche per variazione percentuale degli addetti ai servizi (escludendo quelli del commercio e degli hotel), con un più 5,4 per cento fra il 2004 e il 2006, contro un incremento medio del 6,9 nel resto d’Italia. La densità di imprese ogni 1.000 residenti, invece, risulta in linea con la media delle altre aree vaste: 79,3 con una concentrazione massima nel capoluogo, dove raggiunge 122,3. Un dato, questo, che aiuta a spiegare anche l’elevato tasso di pendolarismo: al primo posto per quello dovuto a motivi di studio, Cagliari figura al settimo per tasso di pendolari per ragioni di lavoro. Gran parte dei lavoratori pendolari proviene da Quartu, Selargius, Capoterra, Assemini e Monserrato, oltre che da Sestu. (r.p.)