Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Visite fiscali, ora ci penserà l'Inps

Fonte: L'Unione Sarda
11 agosto 2017

Nell'Isola, solo nel 2015, i certificati medici per assenza dal lavoro sono stati 390 mila

Dipendenti pubblici e privati accomunati nella riforma Madia Il trasferimento di poteri sarà ufficiale dal primo settembre: la competenza esclusiva sul controllo delle assenze dal lavoro per malattia passerà dalla Asl all'Inps anche per i dipendenti pubblici. Diventa operativo quindi il polo unico delle visite fiscali, una rivoluzione voluta dal ministro della Semplificazione e Pubblica Amministrazione Madia e ora ai nastri di partenza, pur con qualche perplessità su tempi e modi con i quali i medici dovranno adeguarsi alle nuove disposizioni.
LA PARTENZA Di sicuro la macchina organizzativa dovrà partire fin da subito senza tentennamenti per far fronte ai migliaia di casi da verificare ogni anno in Sardegna. Nel 2015, ultimo anno monitorato dall'Istituto di previdenza nazionale, sono stati oltre 390 mila (209.090 dal settore privato e 181.082 da quello pubblico) i certificati medici presentati da quasi 132mila lavoratori sardi (75.127 dipendenti privati; 56.720 pubblici).
CATEGORIE Già individuate le categorie di lavoratori che dovranno aspettare l'arrivo del medico fiscale inviato dall'Inps. Tra questi, dipendenti di tutte le amministrazioni dello Stato, comprese scuole di ogni ordine e grado, Regioni (a Statuto speciale e ordinario), Province, Comuni, università, Camere di commercio, aziende ed enti del servizio sanitario nazionale e agenzie. All'elenco è stato aggiunto anche il personale in carico alle Autorità indipendenti, comprese la Consob, la Banca d'Italia e le Università non statali legalmente riconosciute.
GLI ESCLUSI Esclusi invece gli appartenenti alle Forze armate, ai corpi armati dello Stato, ai vigili del fuoco, agli enti pubblici economici, agli enti morali e alle aziende speciali. Tra le novità previste anche per il settore pubblico figura l'opzione delle “visite reiterate”. I medici potranno quindi ripetere l'accertamento sullo stesso lavoratore più volte. I controlli potranno poi essere decisi anche d'ufficio direttamente dall'Inps con l'eventualità di richiedere l'invito a una visita ambulatoriale.
REPERIBILITÀ Sui tavoli di Ministero e Inps si discute inoltre il capitolo reperibilità: tra dipendenti pubblici e privati esiste infatti una disparità negli orari in cui farsi trovare a casa dal medico fiscale. Per i primi vige infatti l'obbligo di rendersi disponibili per sette ore al giorno, dalle 9 alle 13 e dalla 15 alle 18; i secondi al contrario devono restare nel proprio domicilio solo per 4 ore (10-12; 17-19). Una differenza di trattamento non necessaria secondo il numero uno dell'Inps Tito Boeri che vorrebbe adeguare le regole per i privati a quelle per la PA.
I MEDICI Tra i passaggi da definire anche quello che riguarda i medici incaricati degli accertamenti. La categoria non ha nascosto i dubbi soprattutto sulla questione economica. Devono essere infatti fissati il compenso per la disponibilità e gli eventuali bonus sulle visite effettuate. Infine ancora poco chiari i criteri di selezione e di distribuzione dei professionisti sui territori. Il ministro, sebbene abbia ammesso criticità riferite a specifiche aree territoriali, dove la carenza di medici disponibili appare particolarmente rilevante, ha garantito l'istituzione di premi ai professionisti che effettueranno più controlli e selezioni pubbliche per l'assunzione di nuovo personale.
Luca Mascia