Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Continuità, attesa a Cagliari: a novembre si rischia il caos

Fonte: L'Unione Sarda
7 agosto 2017

Il bando andato deserto: l'attenzione dell'Ue, c'è l'ipotesi del libero mercato

Continuità, attesa a Cagliari:
a novembre si rischia il caos

 

Regione e ministero delle Infrastrutture vanno avanti insieme. E assicurano: Cagliari avrà sempre la sua continuità territoriale, anche se per aspettare il battesimo del nuovo modello - quello con più voli e tariffe più basse - bisognerà aspettare almeno a maggio del 2018. Fino a quel momento si andrà avanti con una proroga dell'attuale servizio. Ma allungare il contratto con Alitalia, o stipularne un altro con una compagnia diversa, potrebbe portare all'apertura di una procedura d'infrazione da parte della commissione europea. Da Bruxelles avrebbero già prospettato la possibilità di un'indagine. Anche se non si dovesse procedere d'ufficio, la contestazione degli aiuti di Stato potrebbe arrivare per mano di qualche altra compagnia aerea. Ad esempio Ryanair, che nei mesi scorsi ha già inviato una segnalazione formale all'Ue, perché ritiene «un abuso» il bando per la continuità territoriale sarda. La battaglia è destinata a proseguire, se a novembre le tratte cagliaritane non tornassero sul libero mercato. Perché le norme europee non prevedono una proroga del servizio. Esiste semmai una procedura d'affidamento d'urgenza, ma solo nel caso sia la compagnia aerea a interrompere il ponte aereo. Qualsiasi strada sarà comunque condivisa con il ministero: un eventuale prolungamento dell'attuale modello di continuità deve essere disposto con un decreto.
IL PARERE «La proroga, pur se non contemplata espressamente dai regolamenti, è possibile», chiarisce Massimiliano Piras, docente di diritto della Navigazione nell'università di Cagliari. Ma è anche vero che potrebbe prestare il fianco a una procedura d'infrazione da parte dell'Ue. «In questa eventualità la commissione europea potrebbe chiedere alla compagnia aerea di restituire i soldi alla Regione».
IL CONTO E non si tratterebbe di pochi spiccioli. La continuità territoriale nello scalo di Cagliari vale 34,2 milioni di euro, che Alitalia incassa ogni anno per garantire i collegamenti con Roma e Milano. Una proroga di sei mesi porterebbe alle casse della compagnia aerea circa 17 milioni, che però l'Ue potrebbe bollare come aiuti di Stato.
LA DIFESA Ieri è toccato all'assessore agli Affari generali Filippo Spanu difendere l'operato della Giunta in materia di trasporti. «Va bene la polemica, ma ignorare completamente che ormai il problema dell'aeroporto di Alghero va verso soluzione definitiva senza spreco di soldi pubblici», è il pensiero affidato a Facebook, «e stracciarsi le vesti perché é necessario un supplemento di gara per la Ct1 a Cagliari, che non rischia di certo sfracelli e che tutti sanno sará avviata seppur con un supplemento di lavoro, sa tanto di volersi fare del male gratuitamente». Spanu conclude: «Per migliorare il sistema di collegamento, anziché polemizzare, concentriamoci e lavoriamo sul sistema unico degli aeroporti sardi»
I DUBBI Ma non tutti la fanno così semplice. Soprattutto dopo che il presidente dell'Enac Vito Riggio, in audizione alla Camera, ha lanciato l'allarme sulla possibilità del ritorno del libero mercato sulle rotte cagliaritane.
«Dicano con chiarezza se hanno verificato la reale praticabilità della proroga ad Alitalia. E non scarichino la loro responsabilità sull'Unione europea, visto che la colpa di questo pasticcio è interamente in Sardegna», dice rivolgendosi alla Giunta il consigliere regionale dei Riformatori sardi Michele Cossa. «Ci sono molti dubbi sul fatto che la proroga sia tecnicamente possibile, anche perché non si sa se ad ottobre Alitalia esisterà ancora. La prospettiva al momento è quella del ritorno alla giungla del libero mercato, quella che esisteva prima del 2001, un fatto inaccettabile, una punizione che i sardi non meritano», conclude Cossa.
NO AL MODELLO LOW COST Ryanair nel frattempo scalda i motori. Se crollassero gli oneri di servizio pubblico, la compagnia irlandese sarebbe pronta a garantire i collegamenti con Roma e Milano. Alle sue condizioni, ovviamente. «Nessuno nega il ruolo positivo che le low cost hanno avuto in Europa e nel nostro Paese, compresa la Sardegna. Ma le modalità con cui le compagnie sono organizzate ed il servizio di trasporto aereo offerto non hanno nulla a che vedere con la continuità territoriale», spiega il segretario regionale della Filt Cgil Arnaldo Boeddu. Mancherebbero le certezze sugli orari, sulle frequenze e soprattutto sulle tariffe. Ecco perché Boeddu chiede all'assessore ai Trasporti la convocazione di una riunione, «in attesa che tutto venga riportato sui giusti binari e ci sia una proroga del servizio per i vettori che operano attualmente sulle tratte in continuità».
Michele Ruffi