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Autorità portuale della Sardegna, la saga infinita. Massidda contro Deiana: "Parola alla magistratur

Fonte: web SardegnaOggi.it
1 agosto 2017

Autorità portuale della Sardegna, la saga infinita. Massidda contro Deiana: "Parola alla magistratura"

Autorità portuale della Sardegna, la saga infinita. Massidda contro Deiana: "Parola alla magistratura"
L'ex presidente dell'Authority cagliaritana prova a fare lo sgambetto al nuovo numero uno, fresco di nomina. "Pieno contrasto con la legge Severino, tempi non rispettati. I giudici devono intervenire".



CAGLIARI - È una querelle lunga anni, quella tra Piergiorgio Massidda e Massimo Deiana. Sgambetti reciproci - durante il "regno" di Massidda, infatti, il professore di Diritto della navigazione prova a farlo cadere più volte, presentando anche un ricorso nel 2013-. Il resto è storia quasi recente: una sentenza del Tar disarciona l'attuale consigliere comunale di centrodestra e candidato sindaco alle ultime comunali. Che, adesso, a parti invertite, prova a ottenere lo stesso risultato. Con tanto di missiva inviata all'Anticorruzione.

"I miei legali hanno presentato un ricorso contro la nomina di Massimo Deiana alla presidenza della Autorità di sistema portuale del mare di Sardegna, la nuova Authority che governa tutti i principali porti sardi". Per l'attuale vicepresidente di Assoporti "la nomina contrasta con l'impianto della Severino. Il sottosegretario Del Basso De Caro in audizione alla commissione trasporti della Camera ha parlato incredibilmente di interlocuzioni informali con l'Anac. I cittadini sardi meritano più dell'informalità su una nomina così importante che gestisce milioni di euro, posti di lavoro e impatta così tanto sulla nostra regione. Secondo la legge Severino infatti i politici come Deiana non potrebbero passare da un incarico pubblico ad un altro ente senza far passare un periodo di raffreddamento di almeno due anni. Questo è stato fatto valere per moltissimi casi in Sardegna come in tutta Italia. La legge mi pare dunque chiarissima e non interpretabile. La parola ora spetta alla magistratura".