Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Ora sono necessari più pulizia e decoro»

Fonte: L'Unione Sarda
8 giugno 2009

reazioni 



Alle 4 di questa mattina è tornata a essere l'isola che non c'è. Un peccato. Perché il primo weekend dell'isola pedonale alla Marina è stato un successo. Strade chiuse al traffico e invase da turisti e cagliaritani; tavoli all'aperto occupati da tanti avventori: decisamente una bella immagine. Ma, sia chiaro, non è ancora il momento di intonare i peana di vittoria. L'esperimento è positivo ma restano ancora tante cose da fare. Un concetto sul quale insistono tutti gli operatori commerciali, anche quelli che non nascondono il loro entusiasmo per l'iniziativa.
LA SITUAZIONE La promuove, per esempio, Massimo Zamprotta del ristorante “Il porto”. Eppure lui non ha piazzato i suoi tavoli all'aperto. «Per tante ragioni», spiega. «Per il fatto, in primo luogo, che la strada, in questo punto, è molto stretta». Ma il vero problema è un altro: «Chi, in ristorante, paga per avere un servizio all'altezza ha certe pretese: bada, per esempio, anche all'ambiente. Le facciate fatiscenti rappresentano un punto a sfavore». E poi c'è l'aspetto igienico: di notte, dai tombini escono le blatte. E il vicino rudere all'incrocio con via Barcellona sembra un bed & breakfast per topi. Aspetti sui quali occorre intervenire.
LA PULIZIA E sui quali battono tutti gli operatori commerciali. «Personalmente», sostiene Andrea Serra del “Corallo”, «ritengo che sia più igienico lavorare al chiuso. E, comunque, occorre risolvere certi problemi». È d'accordo anche Annamaria Ibba di “Pappa e fui”. «Il quartiere ha bisogno di interventi. È necessario, per esempio, provvedere a una seria disinfestazione». Lei, però, non ha piazzato i tavoli all'aperto per un'altra ragione. «Purtroppo, all'ora di pranzo, c'è sole: per consentire ai clienti di mangiare all'aperto sarebbe necessario piazzare ombrelloni e gazebo. Ma queste cose si possono fare soltanto se la pedonalizzazione diventa definitiva».
L'ORGANIZZAZIONE Il sole penalizza, all'ora di pranzo, anche “Su cumbidu”. «Ma noi», chiarisce subito Giovanni Dedoni, «non ci possiamo certo lamentare: di sera le cose vanno bene. Abbiamo preso un'altra persona per poterci occupare dei tavoli all'aperto». I più fortunati sono i ristoratori che lavorano nella parte iniziale di via Sardegna: l'ombra dei palazzi consente di mangiare al fresco. Non a caso, i tavoli sistemati su tappeti verdi sistemati dalla “Gobbetta” sono pieni. «Davvero una splendida iniziativa», afferma Luigi Monni, «le cose stanno andando molto bene».
LE LAMENTELE Tutto perfetto? Quasi. Serafino Aru di “Serafino” serve clienti solo all'interno del locale. «Non so niente: in questi giorni, andrò al Comune per informarmi». Una vena polemica nei confronti del consorzio “Centro storico” che gestisce l'iniziativa: gli aderenti hanno avuto una strada facilitata per ottenere la concessione del suolo pubblico («che», puntualizza l'assessore alle Attività produttive Paolo Carta, «viene pagato regolarmente, secondo il tariffario stabilito dal Consiglio comunale»).
IL TRAFFICO Operatori, dunque, soddisfatti. Qualche mugugno, invece, da parte dei residenti. «Si sono lamentati», racconta i due addetti della sicurezza in maglietta gialla, «per i parcheggi o perché sono stati costretti a deviazioni rispetto ai soliti itinerari». E c'è chi rischia la multa: ieri mattina, una donna alla guida di una Panda grigia non ha esitato a spostare una fioriera per entrare in via Napoli; nelle strade chiuse al traffico anche alcuni (pochi) scooteristi e una Ritmo cabrio che si è infilata nell'unico varco aperto. Auto in circolazione, invece, intorno a piazzetta Savoia, desolatamente triste e vuota: per vedere la pedonalizzazione di quella zona di Marina occorrerà attendere ancora qualche giorno (anche se, in questo caso, la chiusura al traffico sarà definitiva e non solo limitata al weekend).
IL BILANCIO Dettagli alla luce del successo dell'iniziativa. Paolo Carta gongola: lui ha trascorso l'intero weekend alla Marina. «E», racconta, «mi sembrava quasi di non essere a Cagliari ma in una di quelle città italiane o europee nelle quali il centro storico è stato liberato dalle auto. Questa è la strada che il Comune deve e vuole seguire. La Marina sarà il biglietto da visita della città». Ovviamente, servono interventi, come quelli richiesti dagli operatori. «La disinfestazione sarà fatta in tempi brevi. E il prossimo passo che intendiamo fare riguarda il decoro urbano». Sale giustamente sul carro dei vincitori anche la Confesercenti, il sindacato degli operatori commerciali che ha ispirato l'iniziativa. «Il risultato di questi primi tre giorni è stato eccezionale», afferma il presidente regionale Marco Sulis. Che guarda al futuro. «Un quartiere senza auto sarà un beneficio per gli operatori commerciali ma anche per i residenti: il presidio del territorio comporta la valorizzazione del patrimonio urbano e il netto miglioramento della vivibilità e qualità ambientale».
MARCELLO COCCO

08/06/2009