Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Studio e lavoro per sentirsi a casa

Fonte: L'Unione Sarda
26 luglio 2017

Presentata l'iniziativa internazionale che coinvolge anche numerose diocesi in tutta Italia

 

 

“Pier”, il progetto Caritas per favorire l'integrazione dei rifugiati

 


Hanno scelto il nome di un molo, Pier, perché sia chiara fin da subito l'intenzione di tendere una mano a chi arriva dal mare. E non fermarsi alla prima accoglienza. Il progetto internazionale della Caritas inizia da Cagliari, coinvolge numerose diocesi in tutta Italia, e si propone di attivare tre percorsi che favoriscano l'integrazione dei richiedenti asilo.
I PERCORSI La prima fase è quella del potenziamento nell'assistenza in porto con i kit “warm up” da consegnare al momento dello sbarco. Nel terminal crociere del molo Ichnusa è operativo un centro di coordinamento della Caritas in cui sono già pronti i pacchetti acquistati dalla Coca Cola foundation che sostiene l'iniziativa: maglietta, calzoncini e una coperta per ripararsi fin dai primi istanti.
CORSI D'ITALIANO Superata la prima emergenza si passa alla seconda fase che prevede l'attivazione di corsi di italiano «perché non è possibile che questi ragazzi vivano nel nostro Paese ma non conoscano la nostra lingua, strumento essenziale per lavorare e attivare l'inserimento nella società» ha spiegato don Marco Lai, direttore della Caritas diocesana, durante la conferenza stampa che si è svolta ieri mattina nella sede vescovile.
I TIROCINI Il terzo capitolo del progetto prevede l'istituzione di tirocini formativi e lavorativi che favoriscano l'inserimento nel mondo del lavoro. «Tre anni fa da un confronto con la Coldiretti è emerso che la Sardegna importa l'ottanta per cento di quel che consuma, eppure ci sono terre in cui si potrebbe coltivare di tutto. Speriamo che il progetto Pier risulti utile anche in questo senso», ha concluso don Lai.
I PROTAGONISTI Presenti l'arcivescovo Arrigo Miglio, la prefetta Tiziana Giovanna Costantino, Angela Quaquero a rappresentare la Regione, l'assessore comunale ai Servizi sociali Ferdinando Secchi e Manuela De Marco, referente di Caritas Italia che ha sottolineato la necessità di proseguire in una cooperazione efficace tra gli enti coinvolti nell'accoglienza. A coordinare il progetto attraverso l'associazione greca Arsis è la Caritas austriaca, rappresentata da Agata Forys che ha portato l'esempio di quanto fatto finora per l'integrazione «che passa attraverso misure piccole ma efficaci». In Austria, per esempio, con il progetto Pier sono stati aperti dei “Learning caffè”, dei luoghi di aggregazione e confronto in cui si offrono servizi utili alle famiglie». ( m. c. )