Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

In Aula i roghi nel campo abusivo

Fonte: L'Unione Sarda
29 giugno 2017

CONSIGLIO COMUNALE. I residenti nella terra dei fuochi sarda sollevano un problema noto a tutti

 

 

Il comitato delle mascherine protesta sotto i portici di via Roma 

 

 

 

Maria Bonaria Pinna è pronta a invitarli tutti a cena. Consiglieri, funzionari Asl, investigatori. Da brava padrona di casa aprirebbe le porte del suo appartamento in via Caravaggio numero 17, nel cuore di Mulinu Becciu, purché i commensali siano disposti a una serata a base di fumo nero, odore acre, finestre chiuse e, manco a dirlo, a superare la paura che i vicini roghi sulla 554 possano provocare malattie gravissime.
LE MASCHERINE «Vengano a passare una serata con noi e poi ne riparliamo», propone davanti al cancello del palazzo Bacaredda dove sta per aprirsi il Consiglio comunale nel quale si discuterà, tra le altre cose, degli incendi che con cadenza giornaliera appestano l'aria. L'ultimo è stato appiccato la notte scorsa e ora le migliaia di famiglie che abitano tra le strade di Mulinu Becciu e Su Planu pretendono che si faccia qualcosa. «È un problema di cui tutti sono informati. Chiamiamo i carabinieri e non possono fare nulla. Oggi vogliamo che si discuta non tanto dell'aspetto sanitario, ma del reato che viene commesso ogni giorno. Se fossimo noi ad appiccare roghi per bruciare i rifiuti, di certo qualcuno interverrebbe». I cittadini si sono riuniti nel comitato delle Mascherine e si sono affidati al consigliere del pd Marco Benucci che ha presentato un'interrogazione al sindaco Massimo Zedda che si è impegnato a incontrare una delegazione di residenti.
PROTESTA VERDE Non erano gli unici a protestare. Da due giorni all'ingresso del Municipio c'è il presidio degli operai delle aree verdi, alle prese con l'ennesimo bando per l'assegnazione della cura dei parchi cittadini e con l'ennesima scadenza. «Il 3 luglio scadrà il nostro contratto e l'amministrazione ha pubblicato un bando in cui non è inclusa la clausola sociale», denuncia Domenico Spolitu, cinquantenne e operaio della Levamus che si occupa del parco di Pirri. La clausola sociale prevede che la ditta vincitrice debba assorbire le maestranze che hanno prestato la loro opera nello stesso servizio. Il bando, però, è stato pubblicato un giorno prima che la clausola diventasse legge e così il rischio è che i 75 operai vengano sostituiti. «Vogliamo essere stabilizzati e l'amministrazione dovrebbe tener conto della nostra esperienza e non lasciare che ogni volta si riparta da zero. Io faccio il giardiniere da più di vent'anni e non possono assegnarmi la qualifica di un ragazzino», Cosimo Secci ha 51 anni ed è di Villasor. Martedì pomeriggio mentre con i colleghi protestava per un posto di lavoro è stato colpito da un principio di infarto. «Sono un trapiantato e mi hanno dovuto portare al pronto soccorso con l'ambulanza. Sono venuto direttamente dall'ospedale».
SCUOLA E RIMBORSI Non hanno presidiato il Comune ma avrebbero qualcosa da dire anche i 1.100 genitori che rischiano di non ricevere i rimborsi per le spese scolastiche dei loro figli. Le regole sono cambiate: per accedere alle agevolazioni non basta più l'autocertificazione ma è necessario allegare scontrini e ricevute che diano prova delle spese sostenute. A sollevare il caso è stato il consigliere del Gruppo Misto Alessandro Sorgia che ha chiesto conto all'assessore Yuri Marcialis. «Trovo bizzarro che si cambino le regole in corsa. È chiaro che queste famiglie potrebbero non essere più in possesso delle carte che vengono loro richieste e rischiano così di perdere le borse di studio per i loro ragazzi», ha ribadito al microfono replicando all'assessore.
AMIANTO All'esame dell'aula anche la situazione della sezione staccata della scuola Ugo Foscolo chiusa dal giugno dello scorso anno per la bonifica dall'amianto. L'assessore ai lavori pubblici Gianni Chessa oggi alle 18 incontrerà i genitori degli studenti per fare il punto della situazione.
Mariella Careddu