Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Rischio incendi, ecco la mappa Problemi a Bonaria e nelle vie Is Mirrionis e Is Maglias

Fonte: L'Unione Sarda
19 giugno 2017

Disattesa l'ordinanza del sindaco: ancora numerosi i terreni invasi dalle erbacce

Rischio incendi, ecco la mappa Problemi a Bonaria e nelle vie Is Mirrionis e Is Maglias 

Un rogo al giorno. A volte di più. In periferia ma anche dentro al centro abitato. L'ultimo sabato mattina sotto l'Asse mediano, a Pirri, in via Montecassino. Fiamme alte, fumo denso. Sotto le finestre delle case a schiera e dell'istituto tecnico-scientifico Giua.
LE REGOLE È davvero un rapporto difficile quello che la città ha con le sue zone incolte, i terreni privati che l'urbanistica identifica come lotti interclusi , circondati da aree dove non ci sono abitazioni ma erba alta e secca sì. E se la legge che detta le regole sulla bonifica obbligatoria parla chiaro, vista la grande quantità di erbacce che ancora, a fine giugno, nessuno ha provveduto a eliminare, c'è da credere che non tutti i proprietari abbiano deciso di rispettare l'ordinanza firmata agli inizi di giugno dal sindaco Massimo Zedda.
I RISCHI Così il pericolo incendi incombe. Da via Is Mirrionis a via San Paolo, fino alla pineta di viale Colombo, a ridosso della passeggiata di Bonaria. Ma anche sotto il colle di Monte Urpinu o intorno al parco di Terramaini dove lo scorso agosto, per lo stesso identico problema, le fiamme, partite dal uno spiazzo confinante con i parcheggi del centro commerciale e le ferrovie, scavalcarono la strada ferendo a morte un angolo di parco, i cui segni sono ancora evidenti tra la vegetazione che a fatica tenta di riprendersi i suoi spazi tra la cenere. In via Is Maglias l'incendio del 2016 ha insegnato poco o nulla. Chi doveva eliminare le sterpaglie entro il 15 giugno non l'ha fatto e adesso si spera che le bonifiche vengano garantite entro fine mese, data ultima prima di far scattare multe e sanzioni salate. Come sotto la collina di Tuvixeddu, dove proprio l'anno scorso, in quello stesso terreno privato ancora oggi incolto, era divampato un grosso incendio.
DAVANTI AL MARE Dall'altra parte della città, il fuoco potrebbe divampare a due passi dal mare. Sotto la pineta di Bonaria le erbacce sono cresciute parecchio in queste settimane, così alte da nascondere la visuale della passeggiata tra il porticciolo di Su Siccu e il molo Ichnusa. Quel degrado ha nome e cognome: Autorità portuale. «Provvederemo entro la fine del mese alla pulizia», assicura il segretario generale, Roberto Farci, che ammette la titolarità dell'Authority su questo “giardino” lasciato senza un'adeguata manutenzione.
I CONTROLLI La Forestale promette maggiori controlli nei giorni che precedono la scadenza dell'ordinanza sindacale. Così la Polizia municipale. E intanto, a scadenza pressoché quotidiana, il fuoco divampa. Come l'altro pomeriggio, quando il terreno da cui erano partite lo scorso 2 agosto le lingue di fuoco che avevano poi raggiunto e devastato l'oasi verde del Terramaini, è stato ancora una volta aggredito da un rogo. La pulizia era stata garantita solo parzialmente e le erbacce lasciate nel grande spiazzo tra i binari della ferrovia, i parcheggi della città mercato e via Pisano sono diventate il carburante di un nuovo rogo, fortunatamente spento in tempo dai volontari della Protezione civile.
L'ULTIMATUM Insomma, adesso è il tempo delle multe. Forse l'unica soluzione per convincere, dopo le parole e le richieste più o meno ufficiali, i ritardatari della bonifica. In città non c'è che l'imbarazzo della scelta. In via Is Mirrionis (collina Tuvumannu) le case sono letteralmente circondate da un muro di vegetazione secca e facilmente infiammabile. Stessa storia in via San Paolo, davanti alle palazzine della Ferrovia e sotto il cavalcavia della statale 195.
Andrea Piras