L'ALBERGATORE. Lo sfogo del titolare dell'hotel Calamosca

Alle 11 a Calamosca il sole picchia duro e il termometro segna 33 gradi. La spiaggia è piena di ombrelloni e bagnanti, come quasi ogni giorno da aprile a novembre. Due ragazze si avvicinano alla fermata del bus, controllano gli orari e fanno dietrofront. Il servizio è attivo solo sabato e domenica. E oggi è martedì.
«La verità è che qua i servizi sono a livello zero - si sfoga Matteo Porcu, dell'hotel ristorante che si affaccia sulla cala -, i bidoni per i rifiuti in spiaggia sono stati piazzati solo due settimane fa, mentre il trasporto pubblico funziona esclusivamente due mesi all'anno. Però il nostro albergo è aperto 12 mesi e i nostri clienti devono arrangiarsi con i taxi o con un servizio transfer: la parte negativa delle recensioni sulla nostra struttura di solito riguarda proprio questo aspetto».
In effetti non è raro vedere turisti trascinare le valigie sotto il sole lungo viale Calamosca, anzi è una scena quasi quotidiana. «Al Poetto è stato fatto un grande lavoro - prosegue Porcu -, qua invece mancano persino i servizi igienici in spiaggia e nella zona retrostante, senza considerare che non c'è un servizio di salvamento a mare nonostante l'arenile sia frequentato 11 mesi all'anno. La sensazione è che Calamosca sia abbandonata, facciamo qualcosa per rendere questa città davvero turistica e non solo per finta». (m. le.)