Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Il Comune deve decidere come regolarizzare le diverse posizioni La protesta degli ambulanti Durante

Fonte: L'Unione Sarda
6 giugno 2017

PIAZZA SAN MICHELE.

Il Comune deve decidere come regolarizzare le diverse posizioni La protesta degli ambulanti Durante i lavori bancarelle spostate in un'area oltre la strada  

Le intenzioni sono bellicose: «Se con le buone non otterremo niente siamo pronti a occupare la piazza», annunciano gli ambulanti con gli occhi fissi sul cantiere ancora aperto. La protesta parte da piazza Is Maglias e si estende nelle strade limitrofe, sistemazione obbligata da quando sono partiti i lavori di riqualificazione dello spazio davanti alla chiesa della Medaglia Miracolosa.

I VENDITORI Al muro di cemento armato ormai si sono quasi rassegnati ma davanti all'idea di essere «sfrattati» non sono disposti a cedere. «L'amministrazione ci aveva promesso che non appena chiuso il cantiere sarebbe tornato tutto come prima», racconta Marcella Deidda. «Qualche settimana fa ci è giunta voce che non ci sarà più consentito lavorare in piazza San Michele, è inaccettabile». A pochi metri di distanza c'è Nino Campanella: «È una vergogna per tutto il quartiere, non abbiamo intenzione di farci prendere in giro», dice stizzito. «Quando due anni fa hanno deciso di rifare la piazza avevamo preso accordi col sindaco e gli assessori. Ci avevano parlato di una sistemazione temporanea oltre la strada. Sono passati due anni: non solo siamo ancora qui a farci la guerra per pochi euro ma la cosa più preoccupante è che non sappiamo che fine faremo». Angela Mortero ribadisce il concetto: «Se credono di poterci impedire di tornare nella nostra piazza sbagliano di grosso. Qui non possiamo e non vogliamo stare, le promesse sono promesse, non appena i lavori finiranno riprenderemo le vecchie postazioni», annuncia. «Anche col parere contrario del Comune, nessuno ci fermerà».
IL COMITATO A sostenere la loro battaglia c'è anche il comitato San Michele e dintorni. «Prima i politici ci hanno imposto questa muraglia, ora decidono di stravolgere abitudini che vanno avanti da una vita», commenta il presidente Giuseppe Secchi. «Il mercato è nato in piazza San Michele, non è accettabile decidere di punto in bianco di spostarlo chissà dove. Soprattutto contro la volontà di chi ci lavora da sempre e degli stessi residenti del quartiere, ai quali gli ambulanti non hanno mai dato fastidio». Insieme a lui c'è Claudio Mudu: «A questo punto vogliamo capire quali sono le intenzioni dell'amministrazione, perché sino a oggi nessuno ha ancora avuto il buon senso di incontrare gli ambulanti per un confronto», osserva. «Non si può pretendere di rivoluzionare un quartiere ignorando le esigenze di chi ci vive e ci lavora né pretendere che questa gente accetti tutto senza fiatare. Chiediamo un incontro col sindaco e l'assessore competente per fare chiarezza sulla vicenda».
IL COMUNE L'assessore ai Lavori pubblici Gianni Chessa cerca di gettare acqua sul fuoco: «Stiamo valutando come risolvere il problema degli ambulanti», replica. «Bisogna capire quale forma giuridica si può applicare per regolarizzarli, perché non è certo un mistero che sino a questo momento abbiano lavorato abusivamente», sottolinea. «Qualora non fosse possibile si potrebbe trovare uno spazio adiacente. La cosa fondamentale è che ci vengano incontro».
Sara Marci