Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

C'è la firma per la cittadella finanziaria «Faremo lavori per 50 milioni di euro»

Fonte: L'Unione Sarda
29 maggio 2017

VIA SIMETO. Il nuovo polo da 15 mila metri quadri ospiterà uffici ora sparsi in varie zone della città

 

 

Non è per domani e nemmeno per dopo: ci vorranno sei anni (stime ministeriali) perché il primo ufficio apra i battenti. Ci vorrà pazienza, insomma, ma per Cagliari la decisione di realizzare una nuova cittadella finanziaria in collaborazione fra due Ministeri è un'occasione ghiotta. Sorgerà in via Simeto, all'angolo con viale Elmas, nell'area degli ex magazzini dell'Aeronautica: 15mila metri quadri in posizione strategica.
RAZIONALIZZAZIONE «Per i cittadini - spiega Rossella Orlandi, direttrice dell'Agenzia delle Entrate - sarà un grande vantaggio poter usufruire nello stesso luogo di tutta una serie di servizi: dall'ottenimento del codice fiscale alla visura catastale». È quello che, in gergo, si definisce un federal building . In pratica, in via Simeto si farà ciò che oggi viene svolto in uffici dislocati in quattro punti della città assai distanti fra loro (via Bacaredda la direzione regionale, in via Cesare Pintus quella provinciale, in via Jenner l'ufficio provinciale per il territorio e a San Lorenzo, al chilometro 1,600 della 554, il centro assistenza multicanale). «In questo modo - calcola Roberto Reggi, direttore dell'Agenzia del Demanio - risparmieremo circa 4 milioni di euro l'anno di affitti passivi»: eh sì, perché gli edifici che attualmente ospitano gli uffici in questione sono o privati o appartenenti a fondi per cui la pubblica amministrazione paga dei bei soldi. L'operazione, sottolineano sia Orlandi che Reggi, rientra insomma nella spending review , la campagna per la riduzione della spesa pubblica che nei prossimi quattro anni, stima il direttore dell'Agenzia del Demanio, porterà a tagliare da 820 a 700 i milioni di euro che ogni anno vengono spesi dall'amministrazione statale per affittare edifici mentre tanti stabili statali restano inutilizzati.
RIQUALIFICAZIONE La città, ovviamente, ci guadagna anche la riqualificazione di un'area che ora è abbandonata e sulla quale verranno investiti, tra progettazione, ristrutturazioni, demolizioni e ricostruzioni, la bellezza di 50 milioni di euro.
OCCUPAZIONE E INDOTTO «L'iniziativa darà lavoro a professionisti e imprese, ci auguriamo locali». In più, a lavori ultimati, nella cittadella di via Simeto lavoreranno 600 dipendenti, e saranno migliaia gli utenti: facile, sottolinea Orlandi, immaginare un indotto per tutta la zona.
LA CONVENZIONE I direttori delle due agenzie nazionali (Entrate e Demanio) erano ieri a Cagliari per stipulare la convenzione che permetterà di realizzare questo disegno: l'impegno finanziario è diviso a metà (l'Agenzia delle Entrate, ovvero il ministero dell'Economia, ha già stanziato 25,3 milioni per il primo lotto, mentre gli altri 24,7, necessari per il secondo lotto, saranno reperiti dal Demanio). Con Orlandi e Reggi, ha firmato la convenzione anche Vittorio Rapisarda, provveditore per le opere pubbliche (area Lazio-Abruzzo-Sardegna) del ministero per le Infrastrutture e i trasporti: «Saremo noi - ha spiegato - a occuparci delle varie fasi: progettazione, appalto, direzione dei lavori e collaudo delle opere. E lo faremo in modo tale da garantire la valenza architettonica dell'intervento». In via Simeto, insomma, c'è intenzione di costruire qualcosa di bello, oltre che di utile.
SINERGIA Gongolante Luisa Anna Marras, vicesindaca e assessora alle Politiche della casa e alla Mobilità, che ieri ha rappresentato il Comune al posto del sindaco Massimo Zedda: «Un tassello che aiuta la rivitalizzazione di questo quartiere, già molto vivace, ma che è al centro di un importante progetto di riqualificazione per il quale Cagliari ha ottenuto 18 milioni grazie al “Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle città metropolitane e dei comuni capoluogo di provincia”, promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. A questi soldi si aggiungono poi 9 milioni di investimenti privati. La realizzazione di una cittadella finanziaria non può che aiutarci in questa direzione: lavoreremo in sinergia».
GLI EDIFICI Nell'area saranno demoliti i vecchi magazzini e hangar e le palazzine che ospitarono il reparto tecnico comunicazioni e gli uffici. Dovrà invece essere salvaguardato lo stabile in cui aveva sede il Magazzino comando, l'unico del compendio a essere sottoposto a vincolo storico-artistico.
TEMPI TECNICI I tempi non saranno brevi: le previsioni sono per il 2023. Non si potrebbe fare prima? «Ci sono tante procedure da osservare alle quali non è possibile derogare», risponde Rapisarda: «I tempi tecnici sono quelli che sono: devono essere contratti il più possibile ma devono essere rispettati».
Marco Noce