Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Stadio, scoppia la pace

Fonte: L'Unione Sarda
16 maggio 2017

Risolta la causa civile, l'amministrazione pagherà 2,6 milioni di euro

 

Dopo vent'anni accordo tra Comune e rossoblù

 

Una stretta di mano e 2,6 milioni di euro sborsati dal Comune chiudono un contenzioso giudiziario lungo oltre vent'anni tra Palazzo Bacaredda e Cagliari Calcio. Ieri sera amministrazione cittadina e società rossoblù hanno trovato un accordo stragiudiziale mettendo fine a una diatriba legale innescata dai mancati interventi di manutenzione straordinaria allo stadio Sant'Elia, nel tempo divenuto tanto decadente e a rischio da essere chiuso e sostituito dalle tribune in tubi Innocenti.
IL CONTENZIOSO La causa era stata avviata nel 2012 dall'allora presidente del club Massimo Cellino che, dopo aver deciso di portare la squadra a giocare prima a Trieste e poi a Quartu per l'inagibilità dell'impianto, aveva chiesto al Municipio il pagamento di 25 milioni di euro a titolo di rimborso per i lavori di manutenzione (a suo dire fatti nello stadio dalla società per conto del Comune) e un risarcimento per i danni che, sosteneva, i rossoblù avevano subito per fatti imputabili all'amministrazione pubblica (cioè il trasloco fuori città con, in stretta sintesi, i conseguenti maggiori oneri e i mancati incassi).
MANUTENZIONE La vicenda aveva abbracciato un periodo ancora precedente, l'inizio degli anni Novanta, e riguardato l'obbligo da parte del Cagliari Calcio di pagare gli interventi di manutenzione ordinaria di un impianto costruito nel 1970 e ammodernato in occasione dei Mondiali giocati in Italia nel 1990. Al Comune di contro spettavano le spese relative alla manutenzione straordinaria. Secondo il Municipio molti lavori legati a una manutenzione ordinaria erano stati eseguiti male o proprio non erano stati eseguiti. Così l'impianto era peggiorato e i lavori da eseguire erano diventati di manutenzione straordinaria, dunque di competenza pubblica. Nell'agosto 2012 l'ufficio comunale Sport aveva rescisso il contratto con il club per presunte violazioni della società nel versamento di un canone annuo di 50 mila euro. A novembre i rossoblù restituirono le chiavi dello stadio mentre già era stata avviata la causa civile.
L'ACCERTAMENTO Nel corso del giudizio era stato chiesto un accertamento tecnico i cui risultati avevano quantificato la cifra che eventualmente il Cagliari calcio avrebbe dovuto ottenere a copertura del presunto danno, legato alla pericolosità dello stadio e alla necessità di traslocare altrove per giocare i campionati di Serie A. Il contenzioso è proseguito anche quando Cellino ha ceduto il club a Tommaso Giulini, poi è stato avviato l'iter per la realizzazione del nuovo impianto. Ora, spiega una nota del Comune, «con concessioni e rinunce da parte di entrambe le parti si è raggiunto l'accordo per la corresponsione di una somma pari a circa il 10 per cento dell'importo iniziale richiesto. La transazione ha posto fine alla lunga controversia e alle reciproche contestazioni». (an. m.)