Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Novemila firme al Civile: Monumenti da record

Fonte: L'Unione Sarda
15 maggio 2017

Tra sabato e ieri centomila visitatori nei 78 siti aperti ai cittadini

 

 

 


Potrebbero essere loro i perfetti testimonial di una buona scuola. Studenti informati, precisi, affamati di cultura e pronti a reclamare il diritto di ritrovare nella realtà quel che hanno appreso sui libri.
IL CICERONE «Cosa ci fa quel muro lì? Vorrei tanto sapere di chi è. Perché noi diciamo ai visitatori che la chiesa di San Pancrazio è in contatto visivo con il Castello di San Michele, ma poi - nei fatti - non è così. Quel muro ne impedisce la vista». Francesco Contini non è disposto ad arrendersi. È lui, studente della quinta B del liceo Scientifico Michelangelo, uno dei 6.500 volontari che hanno reso possibile la due giorni di Monumenti Aperti che nella tappa cagliaritana si è chiusa ieri con un bilancio più che positivo: centomila visitatori.
LE MAGLIE BIANCHE Un'enorme macchina in maglia bianca in grado di mettere in moto migliaia di persone che per lunghissime ore hanno trottato lungo i quattro percorsi alla ricerca di un paesaggio sempre nuovo, e bellissimo.
Il paesaggio è stato infatti il tema delle ventunesima edizione organizzata dalla onlus Imago Mundi in collaborazione con il Comune di Cagliari e il comitato scientifico di cui fanno parte i rappresentanti di enti e associazioni che per mesi hanno lavorato al fine di decidere quali fossero i siti di maggiore interesse.
SUL PODIO Quest'anno ne sono stati aperti 78, il più visitato è stato l'Ospedale civile con oltre novemila presenze, segue l'Orto botanico con 7.301 e al terzo posto il parco archeologico di Tuvixeddu con 5.080 (una delle novità di questa edizione). Unica nota stonata: una famiglia arrivata da Capoterra alla quale è stata negata la visita al Museo Archeologico. «Ci hanno sbattuto la porta in faccia quando mancava mezz'ora alla chiusura», denuncia Giovanni Farci.
SCOLARI E VETERANI Il paesaggio, dunque. Come quello splendido di cui si può godere dalla Torre dell'Elefante. Qui, come in tutti gli altri luoghi presi d'assalto da famiglie e comitive di ragazzi e turisti, ognuno ha avuto un compito ben preciso. All'ingresso ci sono tre bambine alte un soldo di cacio che - pazienti quanto inflessibili - spiegano a due genitori in calzoncini perché la loro figlia più piccola non è ammessa. «Gli scalini sono molto molto molto ripidi. Troppo per lei», sentenziano tutto d'un fiato. Poco più in là, Miriam Concu, studentessa dell'Istituto Turistico spiega in un inglese fluente la storia del sito a una coppia di stranieri.
MISSIONE COMPIUTA In Cattedrale, c'è invece Daniele Vitiello, (perché non tutti i volontari sono studenti), un veterano della manifestazione che accoglie un gruppo di dieci persone e ripercorre per loro la storia di Cagliari. «La manifestazione è nata per far conoscere la nostra città e i suoi tantissimi monumenti». Missione compiuta: da ieri ci sono centomila che ne sanno qualcosa di più.
Mariella Careddu