Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Ascensori, la grana dell'appalto La ditta vincitrice minaccia una causa per il mancato guadagno

Fonte: L'Unione Sarda
11 maggio 2017

CASTELLO.

L'amministratore accusa: nessuno dal Comune ci ha avvisato del blocco dei lavori

Ascensori, la grana dell'appalto La ditta vincitrice minaccia una causa per il mancato guadagno 


Ascensori di Castello, nuova puntata. Soprintendenza, Regione e Comune litigano per il progetto dei nuovi impianti, bocciato per l'impatto ambientale; intanto l'impresa che si è aggiudicata l'appalto medita sul da fare e non esclude l'azione legale per «mancato guadagno». È il nuovo colpo di scena nella saga del rione arrampicato sulle mura, un pasticcio senza soluzione - almeno per ora - che riesce a stupire ogni giorno di più. Le istituzioni hanno detto la loro, adesso la partita si allarga, e porta in campo un nuovo interlocutore: la Marrocco Elevators.
L'IMPRESA «A febbraio abbiamo consegnato la documentazione che ci è stata richiesta, da allora non ci hanno fatto sapere più nulla»: al telefono c'è Mario Marrocco, fratello del legale rappresentante della società a responsabilità limitata, che in azienda si occupa di gare e appalti. Risponde da Roma, da via Tiburtina, dove ha sede la ditta che si è aggiudicata la gara di dicembre. «Cadiamo dalle nuvole, nessuno ci ha informato di questa fase di stallo, e ovviamente a questo punto siamo fortemente preoccupati», spiega. «Ci siamo aggiudicati l'appalto definitivamente, una volta inviati i documenti è iniziato il silenzio. Tanto che una ventina di giorni fa ho chiamato il Comune per conoscere il motivo dei ritardi, mi è stato risposto “Sono in corso le verifiche” » , racconta. «Scopro adesso di questo blocco dovuto al parere contrario della Soprintendenza e della Regione, a questo punto penso sia necessario fare chiarezza. Ma davanti alla possibilità che l'appalto salti, valuteremo l'opportunità di intraprendere un'azione legale per il mancato guadagno». Eventualità non remota, considerando il muro contro muro tra le istituzioni coinvolte nella vicenda.
LA GARA «Gli impianti vanno sostituiti, non è più possibile procedere con la manutenzione periodica. C'è un problema strutturale, dovuto ai motori interrati che si surriscaldano»: è ciò che cagliaritani e residenti del quartiere si sono sentiti ripetere per anni. Sino al 2015, quando viene annunciata la gara d'appalto per la sostituzione degli attuali ascensori (progetto da 931.776,32 euro). Il primo dicembre del 2016 si fissa la prima seduta di gara: vengono presentate sedici offerte, sei sono anomale, quella della Marrocco è ritenuta la migliore. Ma quando sembra che tutto proceda per il verso giusto ecco il colpo di scena: l'appalto è bloccato.
LO STOP Stop improvviso, dal momento che da gennaio l'assessora alla Mobilità Luisa Anna Marras ha continuato a ripetere la stessa frase: «Sono in corso le verifiche». Un ritornello andato avanti per tre mesi, sino a quando si è scoperta la verità: il progetto è bloccato. Il fermo arriva durante la Conferenza dei Servizi tenuta nel periodo pasquale. La sorpresa dentro l'uovo, temuta e inattesa, che rimanda a data da stabilire la soluzione del problema. La questione è complicata: la Soprintendenza ritiene il progetto «troppo impattante dal punto di vista paesaggistico», la Regione propone di «aggiustare gli attuali impianti per poi avviare un concorso di idee», e infine il Comune che non ha intenzione di tornare sui suoi passi: «La nostra proposta è migliorativa dell'esistente, rispettosa del valore del monumento, efficiente e funzionale. Non si può più rinviare».
IL PRESENTE Il braccio di ferro tra istituzioni continua, coinvolgendo anche la Marrocco, che all'oscuro di tutto si trova coinvolta in un pasticcio burocratico che rischia di danneggiare anche loro. In attesa di una soluzione, castellani, cagliaritani e turisti fanno ancora una volta da spettatori. Si contendono i due ascensori funzionanti sui quattro esistenti, sperando che non si guastino anche loro. Certo non stupirebbe, visto che da quando sono stato installati (nel 2000), le interruzioni del servizio sono all'ordine del giorno. E il ripristino non è certo immediato.
Sara Marci