Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Croce Rossa, festa di pace

Fonte: L'Unione Sarda
9 maggio 2017

PIAZZA DEL CARMINE.

Il Comune riceve un defibrillatore per il Poetto

La presidente: «Il servizio all'uomo il nostro Dna»

La mascotte indiscussa è Brian, un labrador color miele di tre anni, occhi da cerbiatto, prossimo a conseguire il brevetto di cane salvavita: letteralmente impazziti i bambini del Nuovo Collegio della Missione che se lo contendono anche solo per una rapida carezza. La festa internazionale della Croce Rossa, condivisa con 150 mila volontari sparsi in tutto il mondo, non poteva avere un testimonial più convincente.
CROCEROSSINE In piazza del Carmine echeggiano i rigidi at-tenti al picchetto dei militari e delle composte crocerossine nella loro elegante divisa blu quando si entra nel cuore delle cerimonia ufficiale. Il parroco del Carmine, padre Pasquale Mariani, impartisce la benedizione al defibrillatore e alla storica bandiera che saranno consegnati al Comune di Cagliari.
DEFIBRILLATORE « Focus della giornata», dice Fernanda Loche, presidente della Sezione cagliaritana della Croce Rossa, «è la sensibilizzazione alle manovre salvavita». «Ecco il perché», aggiunge la vice presidente Cristina Zara, «della nostra donazione al Comune di Cagliari di un defibrillatore da destinare alla spiaggia del Poetto in modo che la città sia sempre più cardio-protetta ».
LA BANDIERA «Il Dna della Croce Rossa è il servizio alla pace e all'umanità. Consegnando oggi la bandiera a tutti i sindaci d'Italia», precisa la presidente Loche, «vogliamo unire sotto questo nostro vessillo tutti gli uomini di buona volontà rappresentati dai banbini presenti in piazza del Carmine».
LA SCUOLA «I bambini hanno risposto con entusiasmo», dice Laura Pibiri, insegnante al Nuovo Collegio della Missione, «alla proposta di approfondire la conoscenza della Croce Rossa, atteggiamento che ci fa ben sperare per il futuro della nostra società».
I VOLONTARI In tuta arancione, divisi nelle varie specializzazioni, anche i volontari sempre in prima linea negli scenari di guerre o calamità naturali. «A Cagliari, in questo momento storico» ci dice Guglielmo Aru, «il nostro impegno primario è quello dell'accoglienza in occasione dello sbarco dei migranti. Un lavoro oscuro e poco gratificante ma che, oggi più che mai, richiede una preparazione e una specializzazione altissima».
Paolo Matta