Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

In pochi favorevoli alla pedonalizzazione della via d'uscita dal rione dentro le mura Via Mazzini, c

Fonte: L'Unione Sarda
9 maggio 2017

In pochi favorevoli alla pedonalizzazione della via d'uscita dal rione dentro le mura Via Mazzini, chiusura definitiva?

Piazza Martiri e via Mazzini come via Manno, stessa pavimentazione: segno evidente che la pedonalizzazione sta per divorare la principale via d'uscita da Castello. «La discussione è aperta, l'orientamento è quello», confermano da Palazzo Bacaredda. «Chiudere al traffico via Mazzini sarebbe una follia», replicano da Casteddu 'e susu.
Da gennaio le auto non possono più raggiungere piazza Costituzione arrivando dalla Porta del Leoni, un semaforo volante costringe gli automobilisti a tornare indietro, percorrere via Università e uscire da via Cammino Nuovo passando dal parcheggio. I lavori per la nuova pavimentazione sono terminati ma ci sono ancora le transenne che impediscono il passaggio delle auto e dalle pendici di Castello fino a piazza Palazzo si è acceso il dibattito tra residenti e commercianti sulle ipotesi future. «Da quando hanno chiuso al traffico via Mazzini abbiamo registrato un forte calo di clienti», commenta Maria Ignazia Melis dalla storica offelleria Tramer, «però è diventato tutto più bello e abbiamo chiesto lo spazio per sistemare tavoli all'esterno, senza le auto potremmo sfruttare la nuova condizione».
Dentro Castello la bocciatura è senza appello. «Ci taglierebbero le gambe definitivamente, siamo un quartiere di serie B e toglierci la via d'uscita naturale sarebbe una follia», commenta Sergio Belfiori dallo storico negozio di alimentari di via dei Genovesi, «chi vive qui è prigioniero, chi sta in via Spano e deve andare verso il Terrapieno prima ci metteva trenta secondi ora mezz'ora». Intorno alle transenne di via Mazzini scatta il dibattito, con la mediazione dell'edicolante: «Ora è tutto molto più bello ma non bisogna essere egoisti: per chi vive a Castello sarebbe una penalizzazione troppo dura».
A pochi passi dalle rovine della casa dove nacque Giuseppe Dessì e dalla Galleria dello Sperone abbandonata, c'è chi preferisce i pedoni alle auto. «Qui davanti passano molti turisti, per me la chiusura alle auto non può che essere un vantaggio», rivela Alice Corongiu mentre serve alcune ragazze straniere nella sua Recyclerie, «la mia speranza è che completino anche le resto della strada perché la Porta dei Leoni attira molti turisti». Questo è un passaggio cruciale perché il futuro di via Mazzini pedonale ruota proprio intorno alla seconda fase dei lavori.
«Al più presto verranno tolte le transenne e la strada sarà riaperta al traffico ma l'idea è quella di trovare i soldi per fare anche l'altro tratto fino al Bastione e poi pedonalizzarla tutta», annuncia Fabrizio Marcello, presidente della commissione Mobilità, «bisogna rivedere molti aspetti, sulla viabilità e sui parcheggi, stiamo cercando la soluzione migliore per arrivare al risultato. Sull'estensione delle pedonalizzazioni c'è grande intesa anche con le opposizioni, ora ci stiamo occupando di tutto l'asse via Palabanda-via Alghero, dieci milioni per 1,7 chilometri - annuncia - a luglio, dopo il G7 Trasporti, partiranno i lavori in piazza Costituzione ma stiamo dialogando molto su altri punti, come le corsie centrali di via Roma, la Marina o via Mazzini».
Su questa la pensa diversamente il capogruppo di Fratelli d'Italia. «Sono favorevole alle pedonalizzazioni ma ci devono essere eccezioni, non diventino arresti domiciliari per i residenti: chiudere via Mazzini e lasciare l'uscita da via Cammino Nuovo sarebbe una pazzia - commenta Alessio Mereu che in Aula ha proposto di aprire un'ora al giorno via Manno e via Garibaldi - hanno bocciato la mia mozione ma sanno che chiudere tutto senza i giusti accorgimenti è un errore».
Marcello Zasso