Rassegna Stampa

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Quanto costa essere un’isola. La Sardegna presenta i conti allo Stato

Fonte: web sardiniapost.it
26 aprile 2017

Quanto costa essere un’isola. La Sardegna presenta i conti allo Stato

È l’allegato al dossier infrastrutture spedito dalla giunta di Francesco Pigliaru ai governi Renzi e Gentiloni (leggi qui). Spiega come e perché in Sardegna aumentano i costi della produzione, quindi i prezzi delle merci e dei servizi venduti. Il documento indica anche quali dovrebbero essere le condizioni ottimali perché l’insularità non origini diseconomie.

I trasporti sono il tema centrale. “In Sardegna – si legge nel dossier – le merci viaggiano con un extra-tempo di 16 ore 6 minuti in inverno e 5 ore e 39 minuti in estate rispetto a una regione continentale. Per i passeggeri, invece, l’extra-tempo è di 17,34 ore in inverno e 6,67 in estate. Ciò vuol dire, considerando il volume di traffici, un costo aggiuntivo di 286 milioni di euro per le merci e di 374 milioni per le persone, pari a una spesa totale di 600 milioni nel solo trasporto marittimo”.

Per aggirare l’ostacolo dei costi aggiuntivi, la Giunta chiede a Roma un intervento di 65 milioni di euro per realizzare il main bridge virtuale tra Cagliari e Fiumicino, indicato nel dossier come prima direttrice degli interventi statali da attuare attraverso una legge ad hoc. “Per il ponte principale tra il capoluogo sardo e lo scalo romano, con quattordici frequenze giornaliere, lo Stato spenderebbe 65 milioni annui. Si tratta – è scritto – di una misura perequativa facilmente applicabile, immediatamente intellegibile e di portata storica, mai varata da nessun Governo dall’unità d’Italia in poi. Alla Sardegna permetterebbe di attenuare la sua caratteristica di insularità”.

Sempre sui trasporti, emerge il problema della rete ferroviaria interna su cui la Sardegna ha un indice di infrastrutturazione del 17,4 (su 100). Il dato è stato ricavato misurando il tracciato sia sotto il profilo qualitativo che quantitativo e rapportandolo alla superficie totale dell’Isola e al numero di abitanti. Nel grafico che segue, dove i chilometri esistenti di binari vengono intersecati con la densità di popolazione, si vede chiaramente il grado di isolamento della Sardegna.

 

Si legge nel dossier: “È evidente come la nostra regione sia la più penalizzata d’Italia, anche rispetto ad altre regioni ugualmente a bassa densità di popolazione, come il Molise, l’Abruzzo, l’Umbria e il Trentino“. Ancora: “La nostra rete ferroviaria è la meno profittevole, e quindi non viene sviluppata, solo per il fatto che siamo un’isola e pertanto non inseriti nel network nazionale. Ciò detto, è compito dell’operatore pubblico intervenire per finanziare lo sviluppo della rete stessa”.

La Giunta ha calcolato il valore delle opere necessarie a ridurre il gap ferroviario: Rfi, il gestore italiano, dovrebbe intervenire con “un miliardo e 457 milioni perché “il tracciato sardo è risalente alla fine dell’Ottocento e manca del doppio binario nelle più importanti direttrici, come Cagliari-Oristano e Decimo-Villamassargia. Assente del tutto il collegamento con l’aeroporto di Alghero, la cui realizzazione costerebbe 40 milioni”.

Sulle strade, con la cosiddetta Y dei collegamenti tra Cagliari, Olbia e Porto Torres, la Giunta ha stimato una “spesa di 450 milioni per migliorare il sistema viario e adeguarlo agli standard medi nazionali”.

Infine il metano che, tra tutte le regioni italiane, manca solo in Sardegna. “Ciò ha comportato – si legge ancora nel dossier – un costo di 2 miliardi e 535 milioni, dal 2005 al 2013, per acquistare i derivati dal petrolio. Sostituendo solo il venti per cento di questi consumi col gas, si otterrebbe un risparmio complessivo di 432 milioni di euro. A questo si deve aggiungere il contributo che l’introduzione del metano avrebbe nel ridurre le emissioni di gas climalteranti, assicurando il perseguimento nel tempo di più elevati livelli di qualità ambientale. Livelli che già oggi caratterizzano la Sardegna e ne costituiscono un elemento di attrattività”.

I tempi della vertenza tra la Regione e il Governo non si conoscono. Ma insieme al nuovo confronto sugli accantonamenti, cioè le risorse che la Sardegna versa a Roma per ridurre il debito pubblico, la Giunta ha deciso di portare avanti a oltranza una stagione di rivendicazioni.

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)