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"In Sardegna esistono ancora troppe brutte periferie urbane, case in cui si vive male, la sfida è quella di puntare a riqualificare questi tessuti, garantendo qualità e innovazione energetica". Lo ha detto il vicepresidente nazionale di Legambiente, Edoardo Zanchini, intervenuto oggi a Cagliari al convegno "Il paesaggio della Sardegna, risorsa per un nuovo modello di sviluppo, guida per un rinnovato approccio alla pianificazione", organizzato dall'associazione per la Giornata della Terra.
Giornata che Legambiente Sardegna ha deciso di declinare sulle criticità della nuova legge regionale ora in commissione Urbanistica. Per il presidente del comitato scientifico di Legambiente Sardegna, Vincenzo Tiana, "la legge del governo del territorio dovrà considerare la salvaguardia del paesaggio e con un occhio di riguardo a quanto previsto dagli accordi di Parigi". Alla Regione "chiediamo che i territori siano messi in sicurezza anche per evitare i disastri come quelli causati dall'alluvione di Olbia. Il disegno accenna a queste cose, ma deve aiutare i Comuni a adeguarsi più in fretta al Ppr".
Fausto Martino, soprintendente Mibact, ha spiegato che "la legge introduce meccanismi di perequazione, la banca dei diritti edificatori, ma alcuni aspetti critici meritano di essere analizzati". Per esempio "occorre una sorta di stabilizzazione del piano casa che ha già prodotto risultati non buoni. La legge deve prevedere premialità virtuose che agevolino la rimozione di infrastrutture in posizioni incongrue sia perché contrastano con esigenze di carattere idrogeologico o paesaggistico-ambientale". Ma, ha aggiunto, "non si possono consentire a tutti interventi edificatori bisogna stare attenti perché spesso ci si accorge che certi aspetti non sono stati curati quando le opere sono state già realizzate". Al convegno hanno partecipato la presidente di Legambiente Sardegna Annalisa Colombu, l'assessora all'Urbanistica del Comune di Cagliari Francesca Ghirra, l'architetto Sandro Roggiu e il presidente di Confindustria Sardegna Alberto Scanu.