Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Ristrutturazioni ferme al palo Altri sei mesi di attesa per il palazzo venduto dal Comune

Fonte: L'Unione Sarda
13 aprile 2017

VIA BAYLLE.

Martino: «Il Piano del centro storico non è ancora pienamente attuativo»

Ristrutturazioni ferme al palo Altri sei mesi di attesa per il palazzo venduto dal Comune 

Venduto l'anno scorso con la prospettiva di essere abbattuto e ricostruito, il palazzo all'angolo fra via del Mercato vecchio e via Baylle è invece ancora al suo posto, in rovina e circondato da transenne nel cuore della città, e fa parlare di sé nelle stanze più alte del ministero per i Beni culturali. Il deputato Pierpaolo Vargiu, dei Riformatori, in un'interrogazione con richiesta di risposta urgente depositata pochi giorni fa, punta il dito contro la Soprintendenza domandando «se corrisponda al vero che il fallimento della procedura di alienazione tramite vendita a privati dell'immobile (...) sia legata ad un “nuovo vincolo di tutela”, imposto dal ministero dei Beni culturali, durante le attività di perfezionamento dell'acquisto da parte dell'aggiudicatario». L'accusa, esplicitata in un post su Facebook, è che l'ente ministeriale «remi in direzione contraria» al Comune.
COSA SUCCEDE In attesa della risposta del Ministero, a far chiarezza sulla vicenda sono l'aggiudicatario, ovvero l'imprenditore Danilo Argiolas, titolare del Libarium, sul bastione Santa Croce, il sovrintendente per il sud Sardegna Fausto Martino e, per il Comune, l'assessora Francesca Ghirra (Pianificazione strategica e Urbanistica). Ne risulta che la vendita non è stata revocata, anche se il vincolo monumentale apposto allo stabile di quattro piani impedisce la demolizione e nega il premio di cubatura inizialmente concordato fra Comune e acquirente.
L'intenzione di Argiolas è di ristrutturare lo stabile in base alle linee dettate da amministrazione municipale e Soprintendenza con l'obiettivo di «farne la sede di un'azienda che produrrà trenta buste paga: niente speculazioni immobiliari», garantisce l'imprenditore.
Per avviare i lavori occorrerà aspettare che il Comune completi la procedura di Valutazione ambientale strategica (Vas). «Ci vorranno almeno sei mesi», calcola Ghirra: «L'imprenditore dovrà aspettare, proprio come tutti gli altri privati che intendono ristrutturare loro edifici nel centro storico».
LA VICENDA Nel settembre 2015, il Comune approva un Piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari. Fra i beni municipali in vendità c'è il palazzo della Marina: l'avviso pubblico d'asta è del 16 ottobre. Quattro concorrenti. Vince Argiolas. Il prezzo? «È tutto pubblico: 117 mila euro. Per le ristrutturazioni, ovviamente, si parlerà di ben altre cifre». Successivamente, la Soprintendenza emette il vincolo monumentale. «Alcune parti dell'edificio - spiega Martino - sono rappresentative della fabbrica precedente», ovvero del vecchio mercato civico, abbattuto negli anni '50 del secolo scorso. «In particolare - racconta Argiolas - ci è stato chiesto di conservare la facciata su via Baylle e un capitello». Il vincolo è arrivato dopo la vendita perché, precisa Martino, «il Codice Urbani, in caso di dismissione di edifici pubblici di oltre 50 anni (limite ora portato a 70), prevede una presunzione di interesse storico e impone alle Soprintendenze di fare accertamenti».
LA TRATTATIVA Il vincolo non ha scoraggiato l'acquirente: «Non avevo interesse ad abbattere lo stabile», puntualizza Argiolas. «L'unica richiesta al Comune era di “dividerci” il premio di cubatura che veniva a mancare». Cioè una compensazione per la mancata possibilità di ampliare. Inizia così un confronto intenso col Comune (in particolare col dirigente della Pianificazione, Salvatore Farci) e la Soprintendenza. Ora il progetto (condiviso) è pronto. C'è però un ostacolo. «Il piano particolareggiato del centro storico non è pienamente attuativo», dice il titolare del Libarium. La Soprintendenza conferma di aver autorizzato solo la parte del Piano relativa alle manutenzioni degli stabili, non quella degli interventi più invasivi: per ristrutturazioni, demolizioni, ricostruzioni, bisogna che il Comune adotti la Vas.
LA PROCEDURA Non sarà una passeggiata. La procedura prevede varie tappe: «La stiamo attivando», fa sapere Ghirra. «Per prima cosa trasmetteremo alla Città metropolitana il documento di scoping , che fissa parametri e criteri. Subito dopo partirà la seconda fase, con incontri pubblici fra tutti i soggetti portatori di interesse, pubblici e privati. Infine, nei locali dell'ex convento di San Giuseppe, in Castello, sarà attivato il Laboratorio del piano».
Marco Noce