Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Altro che Bridge, meglio il Burraco

Fonte: La Nuova Sardegna
22 maggio 2009

VENERDÌ, 22 MAGGIO 2009

Pagina 2 - Cagliari



È il nuovo gioco d’élite, oggi cento coppie si sfidano per la coppa




ANDREA MASSIDDA

CAGLIARI. Chi se n’è innamorato - pare anche Giulio Andreotti - assicura che è entusiasmante, imprevedibile, stimolante per il cervello. Sarà per questo che il Burraco (qualche analogia con il Pinacolo) è entrato nel costume italiano e sta insidiando il bridge come gioco di carte più chic. Chissà.
Sta di fatto che tra questo pomeriggio e domani notte oltre cento coppie di Burraco provenienti da tutta Italia si contenderanno al Panorama i 1.500 euro messi in palio dalla Fibur per la seconda edizione del torneo nazionale «Città di Cagliari», patrocinato dal Comune e dalla Provincia.
Previsti molti colpi di scena e un solo divieto tassativo: fumare al tavolo da gioco. Per il resto se ne vedranno delle belle. Anche perché, come conferma l’organizzatrice Annalisa Balletto, presidente dell’associazione Burraco Cagliari, «questi tornei valgono punti nelle classifiche che la Federazione aggiorna costantemente su Internet».
Ma che cosa significa Burraco? E da quale zona del mondo arriva? «Sull’origine del nome non ci sono certezze - spiega con sottile ironia Annalisa Balletto - ma visto che si tratta di uno sport che richiede una certa intelligenza settoriale garantisco che la sua etimologia non ha niente a che vedere con il sardo “burrico”. Per il resto sappiamo che è sempre stato molto praticato in America Latina e si è diffuso in Europa quindici-vent’anni fa».
A Cagliari e in Sardegna è arrivato al massimo da un lustro, ma a giudicare dalle iscrizioni in costante crescita pare stia prendendo piede velocemente. «In città capoluogo - continua la presidentessa del circolo - contiamo quasi trecento soci, la maggior parte dei quali frequenta regolarmente i due appuntamenti settimanali per giocare». Che poi, sembra di capire, sono anche un ottimo pretesto per incontrarsi e socializzare. «Al di là delle regole, che indubbiamente appassionano - spiega ancora Annalisa Balletto - non posso negare che il Burraco ci consente di fare amicizie e, considerato che in Italia ci sono tornei un po’ ovunque, anche di viaggiare insieme». Senza trascurare l’aspetto del business turistico. «Di sicuro - commenta l presidentessa - ci sono molti alberghi che grazie ai tornei di Burraco fanno pienoni anche in bassa stagione».
A sentire Annalisa Balletto non esiste un identikit preciso del giocatore di Burraco. «Per esempio - ribatte - noi abbiamo soci di tutte le età e molti, come me, arrivano dal Bridge».
Già, il Bridge: ma non era quello il gioco dell’elite per eccellenza? «Un tempo - racconta l’esperta - andavamo a giocare a Bridge in abito da sera, poi con gli anni è diventato popolare, nel senso che che ci giocano moltissime persone. Ovviamente resta un gioco molto piacevole, di certo meno basato sulla fortuna, ma chi ha conosciuto il Buraco difficilmente torna indietro».