Rassegna Stampa

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Movida via dal centro storico, Zedda: "Giovani al porto o in via Roma"

Fonte: web Castedduonline.it
5 aprile 2017

 

Autore: Ennio Neri il 05/04/2017 00:38

 


di Ennio Neri

Movida, addio al centro storico. Sarà trasferita in via Roma o al porto. E il tutto per non gravare troppo sui timpani degli abitanti di Marina e Stampace, afflitti da anni di botellòn e vita notturna. L’ha annunciato il primo cittadino Massimo Zedda, intervenuto sulla vicenda dello “stop ai tavolini a mezzanotte”, in seguito all’interrogazione del consigliere comunale Matteo Massa, Progressisti sardi, all’assessora alle Attività produttive Marzia Cilloccu. Ed è scontro con la Regione. La settimana scorsa l’assessora regionale alla Difesa dell’Ambiente Donatella Spano ha diramato un comunicato, spiegando che la restrizione (stop a mezzanotte e all’una nei week end) dell’orario per i tavolini sul suolo pubblico a Marina e Stampace era soltanto un suggerimento dato all’amministrazione nel tentativo di contenere l’inquinamento acustico (fuori norma come rilevato dall’Arpas) nei due rioni storici. Ma il Comune contesta questa versione e attacca la Giunta regionale.

L’incontro tra Regione e associazioni di categoria. Stamattina l'assessora della Difesa dell'Ambiente, Donatella Spano ha incontrato i rappresentanti di Confesercenti Nicola Murru, Emanuele Frongia, Camillo Luigi Dedoni e Gianluca Mureddu. “Piena sintonia sul ruolo fondamentale degli operatori commerciali e dei ristoratori e volontà di proseguire un leale confronto”: è quanto emerso dall'incontro

L'esponente della Giunta, dopo aver sottolineato che è obiettivo dell'esecutivo regionale valorizzare le attività produttive in chiave turistica, riconoscendone anche il ruolo di presidio del territorio nel rispetto della salute pubblica dei cittadini, ha ribadito di non aver mai pensato di dare al Comune di Cagliari prescrizioni per risolvere il problema dell'inquinamento acustico nei quartieri Marina e Stampace.

"Non c'è stata alcuna volontà di dire all'amministrazione comunale cosa fare, né peraltro sarebbe stato tra i miei poteri farlo - ha sottolineato ancora una volta l'assessora - e ho appreso con soddisfazione la notizia che per maggio l'Amministrazione comunale di Cagliari, con la quale non è mai venuto meno il confronto su questo tema, avrà il piano di risanamento”. 

I rappresentanti di Confesercenti hanno accolto con favore le rassicurazioni dell’assessora Spano, “per quanto avessimo già capito, dalla lettura dei documenti, che non c’era stata alcuna prescrizione, da parte dell’assessorato sull'orario di chiusura delle attività di ristorazione di Stampace e Marina. Siamo i primi a volere il rispetto delle norme da parte di tutti e, per quanto riguarda le rimostranze di qualche residente, abbiamo presentato al Comune, alla fine dello scorso anno, un documento con proposte concrete per venire incontro alle esigenze di chi lavora, di chi frequenta i locali all'aperto e di chi vive in quei quartieri”. La Confesercenti ha quindi chiesto alla Regione di far da tramite con la Prefettura di Cagliari, affinché possano esserci maggiori controlli delle forze dell’ordine.

 

Comune contro Regione. Ma al Comune contestano questa versione. L’assessora alle Attività produttive Marzia Cilloccu in aula, rispondendo al consigliere Massa, ha ricordato, “che come si evince dal verbale, nel tavolo tecnico del 17 gennaio 2017 l'Arpas si è reso disponibile ad effettuare una nuova serie di controlli e si è aperto alla proposta del Comune di Cagliari. Invece”, ha aggiunto, “l'assessorato regionale alla Difesa dell’ambiente, tramite la propria dirigente, si è pronunciato contrario, affermando non necessario tale intervento e, anzi, evidenziando che il rispetto degli orari fosse  misura imprescindibile e urgente. Perciò”, ha concluso, “alla luce di quanto emerso dal tavolo, e col fatto che la proposta alternativa non sia stata accettata, il Comune di Cagliari non può  che eseguire ciò che è stato stabilito e ribadito  dalla Regione”.

 

Ha rincarato la dose il primo cittadino. "Se l'assessore regionale alla Difesa dell’ambiente pensa che le decisioni del tavolo tecnico possano essere disattese sbaglia di grosso”, ha dichiarato il sindaco Massimo Zedda, se l'assessorato si fosse adoperato - afferma - per trovare altri luoghi per lo sfogo della cosiddetta “movida” dai quartieri storici dopo un certo orario probabilmente avremmo risolto diversi problemi agli abitanti. Pensare che i giovani dopo la mezzanotte tornino a casa è follia - ha detto -. Quella della quiete pubblica è una materia molto complessa. Penso si debba riaprire il tavolo tecnico e adottare soluzioni plausibili, oltre a trovare altre zone: penso al porto o via Roma in modo da non contrastare l'economia del territorio".