Rassegna Stampa

web cagliaripad.it

Movida, Marras (Rumore No Grazie): "Sindaco revochi incarico a Ciloccu, è inadeguata"

Fonte: web cagliaripad.it
4 aprile 2017

 

 


Emanuele Concas


 

Il Comitato dei Quartieri di Cagliari ‘Rumore no Grazie’ chiede la revoca dell’incarico di Assessore alle Attività produttive di Marzia Cilloccu “o sue dimissioni per inadeguatezza, incapacità, incompetenza e parzialità”.

“Fra le tante affermazioni la dichiarazione dell’Assessore Cilloccu dice che ‘Il verbale del tavolo tecnico si basa su rilevamenti ormai datati’. Una dichiarazione che in questi giorni di discussione ha ripetuto più volte. Si tratta di affermazione originale: una palese manifestazione di superficialità e incompetenza che ben si evidenzia se si ripercorrono i fatti e si leggono gli atti del Comune che lei amministra. Atti che è tenuta a conoscere e che dimostra di ignorare”, afferma Enrico Marras, presidente del Comitato.

“I rilevamenti ormai datati, cui fa riferimento la Ciloccu – prosegue -, sono della Regione –Arpas nel 2013 in Stampace e nell’anno 2014 in Marina. Dati che hanno evidenziato “l’emergenza sanitaria” di cui ha parlato con responsabilità l’Assessore regionale dell’Ambiente. A quei rilevamenti era seguita la richiesta della Regione al Comune di rapida adozione dei Piani di Risanamento Acustico, come impone la legislazione sanitaria. Per spazzare via una situazione di grave rischio per la salute umana e per l’ambiente. Siamo arrivati al 2017 e i “Piani” non sono stati ancora approvati. Negli  anni –spiega Marras -il Comune non solo è stato indifferente  ma ha anche accentuato, in violazione di legge, l’inquinamento acustico esponendo così viepiù i residenti a ‘malattie gravi e invalidanti  e a morte prematura’ come spiega l’O.M.S.”.

“Gli attesi Piani di Risanamento Acustico –prosegue il presidente del Comitato - sono il frutto non già delle virtù amministrative del Sindaco Zedda che li ha sempre osteggiati, ma della tenace lotta dei residenti che hanno chiesto alla Regione il commissariamento del Comune per violazione delle leggi sanitarie in materia di inquinamento acustico. Ed è solo quando l’alito caldo del commissario già gli serpeggiava sul collo che il Sindaco, per evitare l’infamia del commissariamento, ha provveduto all’avviso di gara per l’assegnazione dei Piani”, spiega Marras.

Quanto all’Assessore Cilloccu, “che palesa gravi e imperdonabili lacune, va ricordato che i rilevamenti fonometrici della Regione - ARPAS sono alla base della Sentenza del Tar del 28 gennaio 2015, n.253 di condanna del Comune, nella persona del Sindaco Massimo Zedda, per disastro ambientale da rumore e violazione dell’articolo 32 della Costituzione (Diritto alla salute). All’incauto Assessore va ricordato che i rilevamenti dell’ARPAS sono perfettamente collimanti con i rilevamenti eseguiti da fonometrista abilitato che su incarico dei residenti ha effettuato i rilevamenti negli anni 2012-2013-2014. Ma ciò che non si può perdonare all’imprudente Assessore è il fatto di non avere conoscenza alcuna del Piano Acustico Comunale, in vigore dal mese di maggio del 2016, che lei è chiamata ad applicare tutti i giorni”.

Marras sostiene che “i dati fonometri su cui si fonda il Piano Comunale sono perfettamente collimanti con quelli della Regione – Arpas e con quelli del professionista  incaricato dai residenti, a dimostrazione del permanere immutato negli anni dello stato di “emergenza sanitaria” di cui, con giudizio, parla la Regione. Ma il Piano Acustico ci consegna un quadro di inquinamento ambientale ben più grave di quanto emerga dalle discussioni improvvisate e superficiali di questi giorni. Un quadro che l’Assessore non può ignorare e che dimostra di ignorare. Infatti, in criticità acustica, e quindi in “emergenza sanitaria” , non ci sono solo i quartieri di Stampace e Marina ma anche  altri sette quartieri: Is Mirrionis, Santa Gilla -Sant’Avendace, CEP, Quartiere del Sole, Genneruxi, Bonaria, Pirri”.

Il Comitato osserva che “quando l’Assessore Cilloccu si è presentata al tavolo tecnico con la Regione, non lo ha fatto per difendere la vita e la salute dei bambini, dei malati, degli anziani, dei lavoratori che alle cinque del mattino si mettono in piedi per andare  a lavorare, degli scolari che si alzano presto la mattina per andare a scuola, dopo notti insonni da rumore, bensì lo ha fatto per chiedere più ore per inquinare rispetto a quelle prima convenute. Un atteggiamento miserevole e lesivo della dignità e dei diritti costituzionali dei residenti, quello dell’Assessore Cilloccu, anche  perché dall’altro capo del tavolo la delegazione della Regione le ha ricordato con dignità e autorevolezza la “prioritaria esigenza di tutela della salute dei cittadini e dell’ambiente”, l’ “incompatibilità  tra i valori limite di legge in esame e il rumore prodotto dagli avventori dei locali seduti ai tavoli sullo spazio aperto in concessione”. Riaffermando che “l’interesse prioritario è la salvaguardia della salute dei cittadini, esasperati da anni di notti insonni” e ricordando  al Comune  l’obbligo di ridurre “nel più breve tempo possibile le emissioni sonore al fine di rispettare i valori limite previsti dalla legge per la tutela della salute”.

“Così comportandosi, l’Assessore Cilloccu ha esposto il Comune, in un’alta sede istituzionale, al ridicolo, dimostrando di non avere neppure un barlume di conoscenza della Costituzione, neppure limitatamente alle materie del suo ufficio, e delle leggi sanitarie in materia di inquinamento acustico. Altrimenti avrebbe capito che il diritto alla salute ha valenza primaria e non può essere oggetto di contrattazione. Diritto che sovrasta tutti gli altri, anche quello della libertà d’impresa, così come stabilito dalla Corte Costituzionale in più sentenze (Sentenza 18/2012, Sentenza 200/2012…)”.

Il comitato sostiene che la “strada maestra che l’Assessore Cilloccu avrebbe dovuto percorrere per il rispetto primario dovuto al Consiglio comunale era quella dell’applicazione del Piano Acustico Comunale: tutte le soluzioni si trovano lì, a portata di mano e di intelletto. Basta leggerlo e capirlo, il Piano. I limiti di rumore notturno (22,00-06,00) in emissione, invalicabili per il rispetto dovuto alla salute e alla vita delle persone sono, a seconda dei quartieri, 45 e 50 decibel. Per avere un elemento di paragone basta considerare che una persona che parla in luogo pubblico seduto a consumare a un tavolo raggiunge di norma 65 decibel”.

Marras e il Comitato accusano: “Al tavolo tecnico, l’inadeguato Assessore si è presentata non già per illuminare e informare la Regione sulle virtù messe  in campo dal Comune e concorrere così a una qualificata politica ambientale ma per ribadire, la sua volontà di calpestare la salute dei residenti cercando il consenso assurdo, e non dovuto, della medesima Regione, per inquinare l’ambiente urbano nelle profonde ore della notte. Dimenticando di essere l’Assessore di tutta la città e non già di una sua piccola componente. Il tutto in nome della salvaguardia delle imprese e dell’occupazione. Che impudenza! Che ignoranza!”.

Il Comitato quindi elenca una serie di dati sulla mortalità delle imprese:  “Negli anni 2011-2016, anni di devastante inquinamento acustico, di condanna del Comune con sentenza non appellata e passata in giudicato, di assoluta mancata applicazione del Piano Acustico Comunale e della legislazione sanitaria, il numero delle imprese attive nel settore dei Servizi di ristorazione non solo non è cresciuto ma è diminuito di 268 unità con la perdita conseguente di circa 700 posti di lavoro (fonte: Ufficio statistiche Camera di Commercio). Altro che settore in crescita. Come dimostrano anche i dati sulla natalità e mortalità: la vita media delle imprese del comparto si attesta sui quattro anni, di conseguenza la ricchezza che si brucia è più di quella che si crea. Un disastro economico e sociale per le imprese e per la città, volutamente ignorato e mai entrato nei dibattiti consiliari. Frutto dell’improvvisazione e dell’assoluta mancanza di una politica economica per la città di cui l’Assessore Cilloccu è oggi la perfetta incarnazione. In continuità con chi l’ha preceduta”.

“Appare chiaro che l’Assessore Marzia Cilloccu risulta del tutto incompatibile con le competenze, l’autorevolezza, le qualificate e ragguardevoli conoscenze richieste a chi ricopre un alto e prestigioso ruolo politico e amministrativo nel più importante Comune della Regione di cui è Capoluogo. Nell’interesse dei cittadini –conclude Marras - e per una qualificata amministrazione della città, riteniamo utile e doveroso chiedere al Sindaco e al Consiglio Comunale che sia presa in considerazione la rimozione dell’Assessore Marzia Cilloccu dall’alta funzione a cui è stata delegata. Sarebbe ragionevole e apprezzabile se  l’Assessore Marzia Cilloccu rassegnasse motu proprio le dimissioni per amore e rispetto della città”.