Rassegna Stampa

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Tavolini e baccano a Cagliari, la Regione: "Un' emergenza sanitaria"

Fonte: web Castedduonline.it
3 aprile 2017

 

Autore: Ennio Neri il 31/03/2017 15:12

 


di Ennio Neri

Tutto nasce il 12 ottobre 2015 quando il comitato quartieri storici di Cagliari Marina e Stampace “Rumore No grazie” chiede alla Regione l’esercizio dei poteri sostitutivi da sui piani di risanamento acustico a causa “dell’inerzia del Comune di Cagliari”.  Si parla di “grave situazione di inquinamento acustico tra Marina e Stampace”, una tesi sostenuta dalla campagna di misure fonometriche effettuata dall’Arpas che hanno rilevato una “emergenza sanitaria”. Il tavolo tecnico sull’inquinamento acustico “Marina e Stampace” viene quindi costituito dal direttore generale dell’assessorato alla Difesa dell’Ambiente  che viene incaricato dall’assessore Donatella Spano il 29 giugno dello scorso anno. E l’ultimo incontro del Tavolo risale al 27 gennaio scorso.

A nulla sono valsi i tentativi dell’assessore alle Attività produttive Marzia Cilloccu. Nel corso del confronto Daniela Manca, direttrice del servizio Tutela dell'atmosfera e del territorio dell’assessorato regionale alla Difesa dell’Ambiente hapuntato i piedi e imposto l’attivazione di misure per il rientro nei valori di legge. Invitando il Comune a prendere misure urgenti da adottare in tempi brevissimi (come ordinanze sindacali), su tutte lo sgombero dei tavolini a mezzanotte (solo nel fine settimana all’1). Precisando altresì che anche le misure urgenti sarebbero ancora insufficienti e che soltanto l’adozione entro un anno di un piano di risanamento acustico avrebbe potuto definitivamente risolvere il problema. Secondo gli uffici regionali, l’inquinamento acustico prodotto dagli avventori dei locali seduti all’aperto è incompatibile con i valori limite di legge e per l’area in esame e il rumore prodotto dagli avventori dei locali seduti nei tavolini sullo spazio aperto in concessione.

E ricorda che a norma di legge i locali di notte dovrebbero chiudere alle 22. Pertanto rispetto al minor guadagno economico l’interesse è la salvaguardia della salute dei cittadini, esasperati da anni di notti insonni, riducendo le emissioni sonore per tutelare i limito previsti dalla legge.

La Cilloccu e i dirigenti del Comune hanno ammesso che la situazione “è sfuggita di mano”, ma hanno poi chiesto di sospendere l’attuazione della misure promettendo maggiore controllo e nuovi regolamenti. E invita a nuove rilevazioni dopo l’avvio delle nuove misure.

Ma la Manca non ha mollato. Ha espresso preoccupazione per l’arrivo dell’estate, ritenendo inoltre imprescindibili le azioni di risanamento del piano, auspicando l’individuazione di regole semplici e di immediata applicazione, richiamando tutti alle responsabilità a fronte di un rischio sanitario documentato dall’Arpas.

Perciò al termine degli orari tavolini e clienti dovranno accomodarsi dentro il locale, musica soltanto a porte e finestre chiuse. Il Comune non ha risposto e il 23 marzo l’assessore regionale alla Difesa dell’Ambiente Donatella Spano ha scritto al sindaco del capoluogo Massimo Zedda per chiedergli conto del piano di risanamento acustico. Un pressing asfissiante che ha gelato il primo cittadino, i gestori dei locali notturni e dei ristoranti che godono delle concessioni di suolo pubblico in centro e tanti cittadini.