Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Santa delle schiave redente L'arcivescovo Miglio: «La sua salma ritorni a Cagliari»

Fonte: L'Unione Sarda
29 marzo 2017

Madre Anna Figus ha segnato un'epoca: avviato il processo di beatificazione

Santa delle schiave redente L'arcivescovo Miglio: «La sua salma ritorni a Cagliari»


Di lei e della sua opera a favore delle prostitute di Cagliari si parlò persino in Parlamento, quando era in discussione la legge Merlin con cui, nel 1958, venivano abolite le case chiuse . Per madre Anna Figus, cagliaritana doc, fondatrice nel 1935 della congregazione delle Pie Suore della Redenzione, può iniziare il cammino verso la beatificazione.
Nei giorni scorsi, a Roma, è stato emanato un decreto che concede due mesi di tempo per presentare scritti e testimonianze sulla eroicità delle virtù della “Serva di Dio” e poter così avviarne il processo canonico verso la gloria degli altari.
Invito rivolto a quanti, in Sardegna, sono in possesso di lettere, biglietti o testimonianze scritte della Serva di Dio che ora dovranno essere raccolte in sede locale e poi trasmesse al Tribunale del Vicariato di Roma, competente perché città dove madre Anna è morta e ha sede la Casa generalizia dell'ordine religioso da lei fondato.
«Esprimo a nome di tutta la chiesa di Cagliari», dice l'arcivescovo Arrigo Miglio, «la grande gioia per l'avvio del processo di beatificazione di questa donna straordinaria. Inoltre, la Curia e il Capitolo hanno già dato ampia disponibilità alla traslazione della salma di madre Anna da Roma a Cagliari: la Casa generalizia di via Fossario o la stessa Cattedrale potranno essere la sede più consona per la sua definitiva tumulazione».
Nata nel 1900, Anna Figus a poco meno di 30 anni visita il reparto dermo-sifilopatico dell'ospedale di Cagliari riservato alle donne finite nelle reti della prostituzione. Capisce che è quella la sua strada. Cinque anni dopo fonda l'istituto della Redenzione aprendo, a Castello, la prima casa di accoglienza per quelle che chiamerà le sue figliole . Seguiranno quelle di Guspini e Sassari.
Attenzione e bellezza saranno le caratteristiche delle case gestite dalle suore della Redenzione, per rendere queste donne consapevoli del proprio valore e dignità, per riconsegnarle alla società valide e autenticamente libere.
L'Opera di madre Figus si guadagna la stima delle istituzioni cittadine tanto da assumere, nel 1944, la sorveglianza e la cura della sezione femminile delle carceri giudiziarie di Cagliari. Nel 1985, premio Eleonora d'Arborea quale donna che ha onorato la Sardegna “con la sua alta opera umanitaria, religiosa e sociale”, madre Anna apre case di accoglienza in Italia, India, Brasile e Perù.
«Parliamo di una delle figure più luminose della vita consacrata in Sardegna nel secolo scorso», dice ancora monsignor Miglio, «che, assieme a Giuseppina Nicoli e Teresa Tambelli, forma un trittico di donne che hanno segnato un'epoca a Cagliari: le due religiose vincenziane a favore dei diseredati e dei piccioccus de crobi , la futura beata alle vittime della prostituzione e dello sfruttamento della donna».
Paolo Matta