Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

In 4 mila sotto la soglia di povertà

Fonte: L'Unione Sarda
21 maggio 2009

Comune. I fondi del programma sperimentale finanziato dalla Regione, 1,7 milioni, si aggiungono ai 5,2 già previsti

Piano straordinario di aiuti alle famiglie a basso reddito

Un milione e 700 mila euro destinati a persone e famiglie in condizioni di grave disagio. Contributi per i quali ai beneficiari è chiesta in cambio una prestazione lavorativa nel campo del sociale.
Oltre quattromila indigenti certificati, che vivono ai margini della soglia di povertà. E interventi che sono sempre più difficili da distribuire in maniera efficace. È anche per questo che c'è attesa per il varo del programma sperimentale per la realizzazione di interventi di contrasto del fenomeno, coordinato dall'assessorato alle Politiche sociali del Comune e per il 75 per cento finanziato dalla Regione. Un milione e 700 mila euro (da aggiungere ai 5,2 milioni già previsti dal bilancio comunale), destinati a persone e famiglie in condizioni di grave disagio economico. Contributi per i quali, su indicazione della Regione, ai beneficiari è chiesta in cambio una prestazione lavorativa nel campo del sociale.
LA SPERIMENTAZIONE «I destinatari sono famiglie, persone singole e cittadini stranieri residenti in città e da almeno due anni in Sardegna, privi di reddito o con un certificato Isee (indicazione della situazione economica equivalente) non superiore ai 4500 euro netti per il 2008 - ricorda l'assessore Anselmo Piras - in base alle richieste che arriveranno ai nostri uffici (la scadenza del bando è prevista per lunedì 1° giugno) verrà stilata una graduatoria attraverso l'assegnazione di punteggi attribuiti in base alle condizioni specificate nell'avviso pubblico». Il discrimine è legato alla situazione familiare, con privilegi per le persone sole, grave disagio familiare e con invalidità civile del 75 per cento, oltre ai nuclei composti da un solo genitore con figli minori a carico.
LE CIFRE «Il contributo economico è previsto nella misura massima di 350 euro mensili per nucleo familiare, per un periodo continuativo di massimo sei mesi - dice ancora l'assessore - in questo modo pensiamo di riuscire a portare sollievo a circa 800 realtà oggi alle prese con il disagio». Unica richiesta, prevista espressamente dalla Regione (che ha messo a disposizione 1,2 milioni di euro per il programma), è quella legata a una prestazione lavorativa a carico dei destinatari dei contributi: «A chi fosse in grado di onorarlo, potrebbe essere chiesto l'impegno in una cooperativa di tipo B (nel campo del sociale) o direttamente alle dipendenze del Comune - ricorda la dirigente d'area Ada Lai - attività che consentano una valorizzazione delle capacità dei singoli e delle competenze acquisite in appositi percorsi formativi finalizzati all'inclusione sociale».
LE ALTRE MISURE Il programma sperimentale prevede anche interventi in favore delle famiglie numerose per l'abbattimento dei costi abitativi e dei servizi essenziali: «In questo caso la misura è rivolta a chi ha almeno quattro figli a carico e un reddito Isee non superiore ai 12 mila euro annui - aggiunge l'assessore - in questo caso il contributo non potrà essere superiore ai 4 mila euro annui e potrà essere richiesto per l'abbattimento parziale degli oneri di gestione della casa e della vita familiare». A disposizione circa 430 mila euro, con poco più di cento beneficiari previsti. I contributi potranno essere spesi per pagare canoni di locazione, energia elettrica, tassa sui rifiuti, riscaldamento e gas di cucina, acqua potabile, servizi educativi, baby sitter, attività sportive, ricreative e culturali.
CONTRIBUTI ORDINARI Nel Piano socio-assistenziale il Comune aveva già previsto contributi per oltre 5 milioni di euro. «In gran parte si tratta di progetti personalizzati, che vengono gestiti direttamente dalle circoscrizioni, che sono a contatto diretto con le situazioni più “difficili” - racconta il dirigente Ada Lai - in programma ci sono aiuti per almeno 536 nuclei che possono contare su meno di 7 mila euro l'anno, con uno stanziamento totale di 1,6 milioni di lire. E poi ci sono altri duemila interventi “una tantum” per emergenze, con a disposizione altri 320 mila euro». Altri 370 mila euro verranno spesi dall'amministrazione per i 70 utenti che, per questioni contingenti (senza casa o sfrattati), dovranno essere temporaneamente sistemati in locande o case albergo, 1,3 milioni di euro per 686 contributi per fitto casa e per le giovani coppie, 94 mila euro per 215 bonus bebè, 78 mila euro per 90 altri neonati e circa un milione per le attività del centro di solidarietà sociale: si tratta di mensa, pronta accoglienza, sportello anti-usura, unità di strada Estate solidale, centro ascolto Banco sanitario e accoglienza notturna.
ANTHONY MURONI

21/05/2009