Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Ritorna la nave dei migranti

Fonte: L'Unione Sarda
23 marzo 2017

MOLO ICHNUSA. Primo sbarco del 2017 ed è subito polemica. Pili e Truzzu: «Scelte folli»

 

Oggi la Siem Pilot in porto: a bordo 902 profughi e un morto

 

 

Alle 7 di oggi la Siem Pilot sarà in porto a Cagliari con a bordo il consueto carico di umanità dolente, disperazione e morte.
La nave norvegese che da due anni fa la spola tra il mare della Libia e l'Italia, salvando migliaia di migranti in fuga da guerra e povertà, approderà questa mattina al molo Ichnusa, dove nel Terminal Crociere da ieri si sta allestendo il centro di primissima accoglienza. Sulla Siem Pilot ci sono 902 profughi, tra cui molte donne incinte e bambini. E dentro un sacco bianco c'è anche il cadavere di un migrante morto durante il viaggio della speranza. È il primo sbarco del 2017. L'anno scorso furono dodici per 7.642 arrivi complessivi.
ACCOGLIENZA IN PORTO La macchina organizzativa - ormai rodata - si è messa in moto subito, non appena la centrale operativa del ministero ha comunicato alla Prefettura di Cagliari la destinazione della Siem Pilot. Mobilitate decine di uomini della polizia di Stato, del 118, della Capitaneria di porto e della protezione civile comunale e regionale, tutti coordinati dal rappresentante del governo Giuliana Perrotta. I migranti riceveranno la prima assistenza e dopo la visita medica saranno trasferiti nei centri di accoglienza dell'Isola: 428 in provincia di Cagliari, 273 a Sassari, 117 a Nuoro e 84 a Oristano.
REAZIONI POLITICHE La notizia dell'imminente sbarco ha provocato reazioni politiche immediate. Roventi, come da copione. «Un ministero di irresponsabili ha deciso di trasformare la Sardegna in un hub per lo sbarco di immigrati», ha tuonato il deputato di Unidos Mauro Pili: «L'ennesimo sbarco costituisce un ulteriore schiaffo per sindaci e forze dell'ordine che non riescono più a controllare tensioni ovunque - ha proseguito -. Questo nuovo arrivo conferma la totale incapacità della Regione di gestire i rapporti con il Governo nazionale». «L'Isola non può diventare la tappa finale dei viaggi organizzati dai mercati di uomini e di morte», gli ha fatto eco Paolo Truzzu, consigliere regionale di Fratelli d'Italia-An, che chiede «il rimpatrio immediato chi non ha diritto d'asilo» condannando la gestione dell'emergenza.
SISTEMA AL COLLASSO Al netto della polemica politica, non è certo un mistero che nell'Isola il sistema dell'accoglienza sia da tempo al collasso. E i sindaci lo hanno più volte sottolineato, attraverso l'Anci, chiedendo al Governo e al prefetto Perrotta maggiore chiarezza. Stando agli ultimi dati disponibili - aggiornati a febbraio - i migranti ospitati in Sardegna nei centri di accoglienza gestiti dalle cooperative sociali sono circa 5700. Probabilmente molti hanno già lasciato l'Isola, perché come è noto la maggior parte di loro vede l'Italia come una tappa di passaggio. Ma con l'arrivo della bella stagione il flusso è destinato ad aumentare. E l'arrivo della Siem Pilot lo conferma.
COMUNI E ACCOGLIENZA Nell'Isola il punto dolente dell'intero sistema è principalmente la cosiddetta “seconda accoglienza” - che scatta con la presentazione della richiesta di protezione - per garantire la quale lo Stato è pronto a stanziare 500 euro (una tantum) a migrante per i Comuni che aderiscono su base volontaria. Un sistema che dovrebbe funzionare a “quote”: sei migranti per i centri con meno di duemila abitanti, tre ogni mille residenti per quelli con più di duemila abitanti e due per la città metropolitana di Cagliari. Ma che non è ancora decollato.
CIE A MONASTIR? Restano poi in pista i progetti per la realizzazione di una struttura permanente nel porto di Cagliari, dove oggi si lavora sempre in emergenza, e per l'apertura di un vero e poprio Cie (Centro di identificazione ed espulsione), rispetto al quale - come sottolineato qualche mese fa dal prefetto - si attendono però «indicazioni precise da parte del Ministero». Se il Cie si farà una soluzione è stata già individuata: l'ex scuola della polizia penitenziaria di Monastir, dove potrebbero essere dirottati anche i migranti - prevalentemente algerini - che sbarcano direttamente nelle coste del Sulcis a bordo di piccole imbarcazioni difficilmente localizzabili. Un fenomeno che negli ultimi anni è letteralmente esploso - con oltre mille arrivi -, tanto che il prefetto ha chiesto che venga considerato nel conteggio della quota migranti stabilita a livello nazionale per la Sardegna.
Massimo Ledda