Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

La nuova piazza Yenne I commercianti, per ora, sospendono il giudizio

Fonte: L'Unione Sarda
14 marzo 2017

Niente più gazebo, fontane e aiuole. Gravi difficoltà per due locali

La nuova piazza Yenne I commercianti, per ora, sospendono il giudizio

Via le aiuole, la fontana e i gazebo. Spariranno anche i parcheggi e le insegne particolarmente vistose: la delibera approvata dal Consiglio comunale cambia il volto di piazza Yenne. E lo cambia in tempi molto brevi: gli interventi dovranno essere portati a termine entro il 1° maggio.
LE MODIFICHE La piazza, trasformata in un suq di bar, ristoranti, pizzerie e pub, tornerà alla sua funzione originaria, quella che aveva a fine Ottocento, quando era un luogo di incontro, il primo punto in cui si concentravano i “forestieri” appena arrivati a Cagliari. I locali continueranno ad avere i loro spazi all'aperto. Con una differenza rispetto alla situazione attuale: non ci saranno più i gazebo. Si potranno sistemare tende davanti all'ingresso (per una profondità di due metri e mezzo) e, eventualmente, ombrelloni per riparare lo spazio di concessione (che, comunque, non potrà superare i 40 metri quadri). La parte centrale della piazza, liberata da aiuole e fontane, potrà invece essere fruita da chi non vuole trattenersi nei locali.
I PROBLEMI Il regolamento prevede anche altre novità secondarie: oltre ai parcheggi sparirà la fermata del Ctm. E le insegne dovranno avere colori e font stabiliti. Una serie di interventi che, tutto sommato, vengono promossi dagli operatori commerciali della piazza. Anche se i giudizi definitivi sono, per il momento, sospesi. Perché c'è un nodo da risolvere: quello di due locali, il Laif e il Metzcal, che si affacciano verso le scalette di Santa Chiara: secondo le disposizioni date dalla Sovrintendenza, la vista non può essere oscurata. Dunque, i due locali non potranno avere uno spazio all'aperto. L'associazione dei commercianti è alla ricerca di una soluzione da proporre all'amministrazione. «Deve essere trovata», afferma Riccardo Pireddu del Laif, «perché, dopo gli investimenti che abbiamo fatto, questa situazione rischia di metterci in ginocchio. Senza poter lavorare all'aperto, rischio di dover rinunciare a due, tre dipendenti».
I GIUDIZI Ma il nuovo volto di piazza Yenne piace agli operatori commerciali. «Certo», afferma Edoardo Falqui, di Gustavino, «i gazebo ci consentivano di lavorare tranquillamente anche nei giorni di forte maestrale. Ma aspettavamo da anni questo cambiamento». Parla al plurale perché si confronta spesso con i suoi colleghi. «E praticamente tutti abbiamo accolto con entusiasmo queste novità. Adesso, c'è da vedere come funzioneranno per apportare, eventualmente, modifiche». Anche Lele Frongia, di Crudo, promuove le novità. «Però», puntualizza, «sia come associazione che come Confesercenti sono preoccupato della sorte di quei due locali. La cultura deve essere un motore, in questo caso rischia di essere un freno. Chiederemo di parlare con il sovrintendente». I motivi del malumore degli scontenti? «Giusto intervenire», risponde Andrea Zucca, di Grotta Marcello, «ma non trovo corretto che, a fronte dei miei 250 metri quadri all'interno, devo avere uno spazio all'aperto più piccolo rispetto ad altri che, invece, hanno locali minuscoli».
GLI ALTRI OPERATORI Il cambiamento non viene apprezzato solo da chi ha bar o ristoranti. Susanna Sorchi è quasi la memoria storica della piazza: gestisce la panetteria da 26 anni. «Questa modifica», afferma, «serve a correggere gli errori fatti nel passato». La donna, in particolare, soffre perché il suo negozio si affaccia proprio nel budello. «E io avrei bisogno di “aria”, della possibilità che chi passa davanti alla panetteria la veda». Invece, i passanti devono fare una sorta di slalom tra tavolini, arredi vari di locali e camerieri. «Era necessario intervenire perché tanti anni fa qui c'erano solo due bar e una pizzeria». Attilio Secchi con la sua parruccheria non ha problemi: il negozio si affaccia nel lato corto della piazza. E non lavora di sera, momento di maggior afflusso nello spazio. «Ma sto pensando di aprire, in estate, sino alla notte». Anche lui promuove le modifiche. «Ci sono tanti locali, queste novità consentono di mettere d'accordo tutti i gestori. E di dare ordine alla piazza».
Marcello Cocco