Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

L’anfiteatro romano in cerca di futuro

Fonte: La Nuova Sardegna
19 maggio 2009

MARTEDÌ, 19 MAGGIO 2009

Pagina 2 - Cagliari



Dibattito in Comune sulla stagione estiva e sui progetti dell’area




CAGLIARI. L’anfiteatro romano in cerca di un domani. Quasi un paradosso: uno di monumenti più antichi e prestigiosi di Cagliari, uno dei pochi in Europa realizzati nella roccia, non ha ancora capito quale sarà il suo futuro. Quello immediato è certo: la stagione di spettacolo estiva si farà anche quest’anno. Ieri se ne è parlato nella commissione comunale alla Cultura. E la prossima settimana si discuterà sui lavori più urgenti in vista dell’estate. «Ma il problema - sottolinea Maurizio Porcelli, Forza Italia e presidente della commissione comunale consiliare alla Cultura - è legata a una valorizzazioen futura del monumento, visto all’interno dell’area».
L’ipotesi più gettonata dice che prima di togliere il rivestimento ligneo si dovrà cercare un altro spazio per i grandi eventi, possibilmente altrettanto prestigioso. Gli operatori dello spettacolo sottolineano da sempre l’importanza dell’anfiteatro e ricordano i grandi spettacoli estivi che vi sono stati ospitati. Gli ambientalisti e gli archeologici (tra cui l’accademico dei Lincei Giovanni Lilliu) chiedono invece che il monumento venga ripristinato nella sua versione originale.
«Il problema - sottolinea Massimo Zedda, La Sinistra, componente della commissione - è che occorre fare un discorso di valorizzazione complessiva dell’area, comprendendo l’orto botanico e quello dei Cappuccini. Personalmente penso che il monumento debba essere liberato dal rivestimento ligneo». Nel dibattito che si è sviluppato vi sono stati anche alcuni che hanno ipotizzato la realizzazione di una nuova struttura nello stesso spazio, ma invertendo la localizzazione in modo speculare tra tribune e palco, in modo tale che l’anfiteatro faccia da sfondo. Altri parlano di uno spazio grandi eventi nel molo Ichnusa, altri a Sant’Elia. Si tratta di verificarne la fattibilità. «Certamente - sottolinea Zedda - il monumento va reso fruibile nella sua integrità». Due anni fa era stato affermato, sia dalla direzione regionale delle soprindendenze che dal Comune, che per l’estate del 2007 si sarebbe continuata la programmazione all’anfiteatro. Poi si sarebbe proceduto allo smantellamento del legno. Lo stesso è avvenuto l’anno scorso (il Comune aveva stanziato in bilancio anche i fondi per togliere il rivestimento, ma quest’anno non ci sono).
La storia racconta di un contenzioso che nasce dal Duemila, assieme alle tribune di legno sistemate sul monumento. Da una parte coloro che chiedevano che il rivestimento ligneo fosse rimosso, oltre a Lilliu e agli ambientalisti c’erano anche l’ex assessora regionale alla Cultura Maria Antonietta Mongiu, lo studioso Antonio Romagnino e le sprintendenze. Dall’altra c’eera il Comune.
Inizialmentre era stato previsto uno smantellamento fatto a ogni fine stagione. Ma poi ci si accorse che togliere il rivestimento ogni anno sarebbe costato un patrimonio. Allora iniziò un contenzioso finito al Tar tra Comune e soprindendenze. In ultimo il tribunale amministrativo prese atto che gli enti interesati stavano trattando. E così era, seppure a rilento. Poi, nel gennaio del 2008, c’è stato anche il cambio nella direzione regionale degli enti periferici del ministero della Cultura e il dialogo ebbe un ulteriore rallentamento. Dopo vi sono stati una serie di incontro tra Regione e Comune: entrambi d’accordo sulla realizzazione di un grande parco urbano: dall’anfiteatro, totalmente recuperato alla fruizione, all’orto botanico e a quello dei cappuccini. Il resto è storia di oggi con la nuova stagione di spettacolo. (r.p.)