Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Fedeli: l'accoglienza si impara Buona Scuola, errori e successi

Fonte: L'Unione Sarda
6 marzo 2017

 

 

Arriva la ministra dell'Istruzione: «Renzi a volte non ascolta, ma lo sostengo»

 

 

A Cagliari col rettore, a Ghilarza con gli studenti, ad Alghero con i direttori didattici: nel giro di poche ore (e di molti chilometri) Valeria Fedeli incontra oggi - oltre alle istituzioni - l'intero sistema dell'istruzione isolana. «Vengo anzitutto per ascoltare», dice alla vigilia la ministra: «Per me è importante ricreare dialogo con tutte le componenti». Ma la visita nasce in origine dall'appuntamento con la scuola media di Ghilarza, che ha condotto un lungo progetto sulla cultura dell'accoglienza: «Considero significativo il loro studio», conferma Fedeli, «corrisponde molto alle dieci azioni programmatiche che ho presentato nei mesi scorsi: ci sono molte misure per una scuola aperta al tema dell'integrazione».
L'immigrazione è un problema degli adulti: ha senso puntarci tanto nella scuola?
«Altroché. Gli adulti dovrebbero imparare dai bambini, che non fanno differenze quando giocano tra loro. Ma soprattutto, educare al rispetto delle diversità, anzi a valorizzarle, rafforza la formazione dei singoli».
In che senso?
«Li rende consapevoli del mondo in cui viviamo, che è fatto di diversità. Costruisce una cittadinanza globale, l'unico modo per capire la realtà attuale. Non è il fatto pietistico di accogliere i migranti: accogliere diventa una ricchezza per tutti noi».
Tra le cose di cui si occupa c'è l'attuazione della riforma della “Buona Scuola”, che ha suscitato tante polemiche. Primi bilanci?
«Dal mio ingresso al ministero ho subito incontrato insegnanti, studenti, famiglie, per un confronto sulle difficoltà che erano emerse. Come sulla mobilità, che ha scosso alcune famiglie. Però ricordo che circa 100mila insegnanti hanno lasciato il precariato. È un grande risultato».
Eppure proprio su quella riforma, secondo molti, Renzi ha iniziato a perdere consenso. È d'accordo?
«Anche Renzi ha ammesso che c'è stato qualche errore. Ma è vero che, dopo i tagli di Berlusconi, per la prima volta si investivano 3 miliardi sulla scuola. Certo, se dopo simili sforzi si creano tensioni così alte, qualcosa non ha funzionato».
Che cosa, secondo lei?
«Proprio sulla mobilità dei docenti legata alle immissioni in ruolo, per esempio, il modo poteva essere più graduale, specie pensando a persone non più giovanissime, con famiglia. In generale, quando fai scelte così importanti devi ascoltare di più tutti i soggetti interessati: insegnanti, presidi, famiglie».
Renzi non è sempre stato aperto all'ascolto, specie coi sindacati. Lei, una vita nella Cgil, approva quel metodo?
«Credo nel dialogo sociale ma anche che nessuno possa porre veti, e che il sindacato - lo dicevo già in Cgil - debba cercare intese sugli obiettivi definiti. Magari l'ex premier non è stato sempre incline ad ascoltare i sindacati, specie sulla scuola. Ma ricordiamo anche che il suo sostegno alle rappresentanze dei lavoratori è stato decisivo per alcuni accordi su delicate crisi industriali».
Ha saputo che la Regione Sardegna sta investendo molto su edilizia scolastica e competenze dei ragazzi?
«Sì, e lo valuto molto positivamente. Prestare attenzione anche all'edilizia, ai luoghi in cui si svolge la formazione, è decisivo».
Lei vedrà il rettore Del Zompo: parlerete dei criteri di finanziamento che penalizzano gli atenei sardi?
«È un dibattito che conosco. Vengo anzitutto per ascoltare; auspico comunque anch'io un tessuto formativo distribuito nel Paese, non fatto di poche eccellenze. Ma tenendo fermi i criteri di efficienza e qualità».
Si discute molto dell'Università diffusa, le facoltà “staccate” da Cagliari e Sassari: è un modello valido?
«Me ne hanno parlato e sono curiosa di capirlo meglio. Va bene creare le condizioni perché più ragazzi studino. Ogni modello deve però garantire la sostenibilità».
La sua visita arriva a pochi giorni dall'ultimo femminicidio nell'Isola. Che cosa può fare sul punto il sistema dell'istruzione?
«Nelle dieci azioni di cui le ho detto, è trasversale l'obiettivo di aiutare ragazze e ragazzi a superare gli stereotipi che, tra l'altro, a volte non fanno capire bene i rischi di violenza. È fondamentale educare al rispetto della libertà altrui, e anche a gestire i momenti di rifiuto. Ma non lo deve fare solo la scuola. Anche i media hanno grandi responsabilità. Il governo sta lavorando alla formazione di varie categorie di operatori, anche in ambito medico, per la conoscenza del problema e dei suoi indicatori. E sono felice che sia passata una mia proposta di legge per la verifica annuale, in ogni ministero, dell'attuazione della convenzione di Istanbul sulla violenza contro le donne».
Su Facebook la accusano di introdurre nelle scuole la cosiddetta teoria gender.
«Ma per carità, chi continua a dirlo ignora che stiamo solo attuando l'articolo 3 della Costituzione: che impone di lottare contro ogni discriminazione e di rimuovere gli ostacoli per l'effettiva parità».
Da donna di sinistra iscritta al Pd, che cosa pensa della scissione?
«Ne sono molto dispiaciuta. Non la capisco e non la condivido. Non da chi, dieci anni fa, fondò il Pd per creare quel “centrosinistra senza il trattino”, utile al Paese. Abbandonare quel campo, invece, danneggia l'Italia».
Ha deciso chi sosterrà alle primarie?
«Sì. Sostengo Renzi. Perché ha dimostrato di saper produrre un cambiamento, pur con qualche debolezza e rigidità».
Non teme che il caso Consip, in cui è coinvolto anche il suo collega ministro Luca Lotti, danneggerà il Pd?
«Non c'entra niente con la politica. Su questo è in atto uno sciacallaggio terribile, quelle cose che io contrasto e ho sempre contrastato».
Giuseppe Meloni

Gli appuntamenti

Sarà a Cagliari,
Ghilarza
e Alghero

La ministra dell'Istruzione sarà oggi a Cagliari (9.30 in Comune): incontrerà il sindaco Zedda e il rettore Del Zompo. Alle 12, Valeria Fedeli si trasferirà a Ghilarza per il convegno “Buona fortuna, fratello mio”. Il dibattito si terrà nella scuola media finalista al concorso “Testimoni dei diritti”, curato dal Senato e dal ministero. Poi tappa ad Alghero: la ministra incontrerà il sindaco Bruno e gli studenti dell'Alberghiero, in piazza Sulis.