Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

«Troppi i locali vuoti e inutilizzati»

Fonte: La Nuova Sardegna
18 maggio 2009

SABATO, 16 MAGGIO 2009

Pagina 1 - Cagliari


Comune, la commissione Servizi sociali: «Il sindaco e la Giunta devono permettere subito l’uso di questi spazi per gli interventi assistenziali



Una parte della scuola di via Abruzzi andrà alla circoscrizione

ROBERTO PARACCHINI

CAGLIARI. «Non è possibile che l’amministrazione abbia diversi stabili non utilizzate: è uno spreco inammissibile», sottolinea Marisa Depau, consigliera comunale del Pd e presidente reggente della commissione Servizi sociali del Consiglio. L’ultimo caso riguarda la scuola dismessa di via Abruzzi (la Alagon), che ha tre piani e quaranta aule, eppure «l’amministrazione non si decide a stabilire un chiaro utilizzo futuro della struttura», continua Depau. Ieri, intanto, la commissione alle Politiche sociali ha approvato unitariamente un ordine del giorno in cui si chiede che siano utilizzati a fini sociali gli immobii dismessi del Comune.
Inoltre la commissione ha domandato che una parte del caseggiato (immediatamente disponibile e agibile) sia dato alla circoscrizione per permettere alle assistenti sociali di svolgere i loro compiti. «Questo servizio non può più essere svolto - spiega Depau - in quanto le operatrici non possono avere un minimo di privacy per carenza di locali da parte della circoscrizione. Da qui la richiesta, unanime, della commissione, di chiedere che nell’ala sinistra della scuola di via Abruzzi sia permesso lo svolgimento di questo servizio di assistenza». In precedenza la struttura scolastica era stata inserita tra quelle da ristrutturare a fini abitativi. Ma la delibera, approvata nella scorsa consiliatura, è stata poi annullata. «Mi sembra - sottolinea Depau - che vi sia poca chiarezza su questo argomento visto che tra le scuole che avrebbero dovuto essere ristrutturate a fini abitativi c’era anche quella di via Flumentepido. Poi depennate e adesso reinserita in un’altra voce: sarà rimossa e al suo posto verranno costruite delle abitazioni. Il che è la stessa cosa».
Ma il problema, precisa Marisa Depau, «è legato soprattutto al fatto che vi sono molti immobili dismessi e inutilizzati». Oltre alla scuola di via Abruzzi, dove Depau pensa si potrebbero realizzare dei mini appartamenti per anziani e per i giovani («nei piani superiori») e dei locali per la circoscrizione di Sant’Avendrace («al piano terreno»), vi sono tanti altri locali da impiegare. Tra questi, «presso via Gian Turco vi sono le strutture dove, prima, c’era il canile. Poi c’è l’ex mattatoio di via Po (adibito a canile e deposito dell’economato), i locali del mercato all’ingrosso dell’ortofrutta di viale Monastir (che ormai è stato chiuso), i ruderi di via Tuveri (che sarebbero dovuti andare alla società di ginnastica Eleonora d’Arbore, ma dove è tutto fermo). Ed ancora: c’è l’ex casa delle madri, in via Bacaredda (oggi vuota) e l’ex mercato di La Palma (dove c’era un progetto di cui, però, non si parla più)».
Intanto la commissione ai Servizi sociali «ha fatto un primo passo verso la scuola Alagon di via Abruzzi», afferma Depau. Nell’ordine del giorno si legge che la struttura è situata «in un punto strategico tra via Abruzzi e piazza Medaglia Miracolosa». E che oggi anche l’università (che vi teneva alcuni corsi) non l’utilizza più. Da qui la necessità di un uso alternativo. Soprattutto in quanto «nella locale circoscrizione di Sant’Avendrace-San Michele è elevato lo stato di disagio dei servizi sociali». Infatti «nella sede circoscrizionale di viale Sant’Avendrace, gli assistenti sociali sono costretti a lavorare in gruppo, tutt’altro che comodamente, dentro una stanzetta estesa appena 10 metri quadri, anche in presenza di diversi utenti, “in barba” alla legge sulla privacy». Ed è per questo che la commissione ha chiesto al sindaco e alla Giunta di «utilizzare in via provvisoria una parte dell’edificio scolastico». E anche la predisposizione di «un piano complessivo di utilizzo degli immobili comunali non utilizzati (o concessi in via provvisoria) anche al fine di potenziare il presidio dei servizi sociali nella città».