Rassegna Stampa

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La storica amicizia, Cagliari dedica una piazza della città a Desulo

Fonte: web Castedduonline.it
1 marzo 2017

 

Autore: Ennio Neri il 28/02/2017 16:41

 


C’è l’ok della giunta Zedda: uno spiazzo tra via Pertusola e via Meilogu sarà intitolato a al comune di Desulo, al paese del poeta Montanaru e del magnifico costume che ogni anno scatena gli applausi scroscianti alla sfilata di Sant’Efisio.

Come mai una piazza in città dedicata a un paese in provincia di Nuoro? Perché le comunità in arrivo dal paese barbaricino storicamente hanno dato un contributo prezioso alla città. Il legame tra la comunità desulese, costituita dai discendenti degli antichi “Camminantes”  (venditori ambulanti in trasferta dalla Barbagia) e la città di Cagliari è particolarmente forte: si ricorda infatti che nel periodo della seconda Guerra Mondiale, con la città sotto i bombardamenti, gli ambulanti barbaricini, ma soprattutto quelli di Desulo, assicuravano in parte l'approvvigionamento della popolazione trasportando viveri di prima necessità quali formaggio, patate, fagioli, castagne, lardo, insaccati e utensili in legno.

Gli ambulanti desulesi hanno da sempre intrapreso stretti rapporti commerciali con i cagliaritani. Infatti, sono stati tra i primi ad acquisire i box nel mercato di San Benedetto. Ma il legame va oltre l’aspetto strettamente commerciale ed economico, abbracciando anche quello culturale e di riconoscenza reciproca, a dimostrazione del fatto che, nei secoli, migliaia di desulesi si sono stanziati definitivamente a Cagliari.

E non è l’unica intitolazione in arrivo. Lo spiazzo di viale Buoncammino che si affaccia si via Cadello e piazza d’Armi porterà presto il nome dell'artista Anna Marongiu Pernis. Nata a Cagliari il 1 gennaio del 1907, in un'agiata famiglia dell'élite cittadina, è figlia di Efisio Luigi Marongiu, medico oculista e di Nelly Pernis, cagliaritana di origine svizzera, incarnò una figura estremamente geniale ed eclettica ponendosi con la sua ricca creatività, al centro della produzione artistica sarda degli anni Trenta.

Si recò a Roma nel 1927 dove per due anni si immerge nello spirito anglo-europeo frequentando i corsi dell'Accademia Inglese a cui affianca le lezioni con Umberto Coromaldi, rinomato maestro di pittura. Nel 1929 avvia una proficua collaborazione con il cugino architetto razionalista PeppuccioCapponi che la coinvolge nell'abbellimento dell'appartamento di Gloria Bishop Gould. Le foto delle decorazioni da lei effettuate, nella camera destinata ai bambini della ricca americana, finiranno sulle pagine del prestigioso Domus.

Nello stesso anno realizzò le caricature del Circolo Pickwick di Dickens, che rivelano una formidabile capacità artistica, con un forte taglio umoristico che rispecchia il carattere vivace, deciso e di forte temperamento che le era proprio.

"Il Circolo Pickwick" illustrato da Anna Marongiu Pernis è conservato tra le opere provenienti da ogni parte del mondo, un giusto riconoscimento a una donna di straordinario talento.

Torna a Cagliari nel 1929 dove espone per la prima volta i suoi lavori all'interno della rassegna "Primavera Sarda" con le eccellenze artistiche dell'epoca da Biasi a Delitala, mentre continuava a dedicarsi all'illustrazione con disegni per il Sogno di una notte di mezza estate di Shakespare.

Nell'anno seguente sotto la guida del maestro Petrucci si avvicinò alla tecnica dell'acquaforte, in cui raggiungerà da subito risultati eccellenti. Da questo momento iniziò a girare in Italia e in Europa esponendo le sue incisioni in diverse mostre: Bordeaux, Riga, Abbazia, Trieste, Atene, Debrecen, Bucarest. Tra il 1936 e il 1941 realizzò “vedute di Cagliari”, 15 pregevoli acqueforti con paesaggi della città che grazie alla resa prospettica e all'utilizzo di morbide variazioni di tono assumono un effetto quasi pittorico. Nel 1938 espose a Cagliari alla galleria Palladino riscuotendo un notevole successo, nella sua prima ed unica personale una settimana di opere, tra disegni ed acqueforti. Illustrò diversi libri La barca della fortuna, Racconti di Sardegna e L'ultima tappa. Sempre nel 1939 partecipò alle mostre della biennale di Venezia in America centrale e meridionale e fu presente nel 1940 alla XXXVIII Mostra della Galleria di Roma, nello stesso anno si avvicinò alla tecnica del bulino. La sua è una sfida all'arte. Diventa donna incisore, un termine che non esiste al femminile, perché considerato lavoro da uomini. La sua ultima lastra, Lotta di temperamenti, rimase incompiuta a causa della morte prematura. Infatti morì giovanissima il 30 Luglio 1941 a causa di un incidente aereo.