Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Bibliotecari in sciopero: «No al lavoro a cottimo»

Fonte: L'Unione Sarda
22 febbraio 2017

VIA MAMELI. In assemblea per l'applicazione del contratto

 

 

 

 

Le richieste sono precise e messe nero su bianco nel volantino con il logo della Cgil funzione pubblica. Sette punti, motivo dello sciopero indetto ieri da bibliotecari, archivisti e mediatecari. Si sono ritrovati davanti alla Mediateca di prima mattina e nel pomeriggio hanno dato vita a un'assemblea pubblica per far conoscere a tutti la loro situazione. «Siamo qui oggi per rivendicare il rispetto dei nostri diritti», spiega Noemi Melis.
IL MANIFESTO Le richieste sono elencate nel manifesto della loro protesta. «Diciamo no al lavoro a cottimo e chiediamo: l'applicazione del giusto contratto di settore, il Federculture è il nostro contratto non il Multiservizi; il corretto inquadramento professionale; la retribuzione “mensilizzata” e non a ore; puntualità nell'erogazione degli stipendi. Sei mesi di arretrati di stipendio non vi sembrano troppi?; l'applicazione di tutti gli istituti contrattuali: corretto calcolo e retribuzione di ferie, permessi, festivi e trasferte». Seguono gli appelli all'amministrazione comunale affinché «vigili sulla corretta esecuzione dell'appalto da parte delle aziende della Rti nel rispetto del capitolato, dei diritti dei lavoratori e la revoca del contratto alle aziende inadempienti», e all'amministrazione regionale perché «affronti, dopo anni di continui rinvii, la situazione del personale impiegato nel settore dei beni culturali (circa mille famiglie) e di emanare una chiara legislazione in merito alla corretta applicazione del contratto collettivo nazionale di settore, sulla cui base eroga i finanziamenti agli enti locali per coprire il costo del personale».
«GESTIONE INDECENTE» In campo anche il sindacato: «Da troppo tempo gli archivisti, bibliotecari e mediatecari dei servizi del Sistema archivistico e bibliotecario del Comune di Cagliari gestiti con il sistema degli appalti insieme alle loro organizzazioni sindacali, chiedono inutilmente di essere ascoltati per rappresentare i problemi generati da reiterati e ormai cronici ritardi nei pagamenti delle retribuzioni da parte della Rti e dalla gestione organizzativa e contrattuale, talvolta approssimativa, a volte scorretta, in qualche caso addirittura indecente, dei rapporti di lavoro».
Sa. Ma.