Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Zedda passa all'incasso: da Gentiloni 18 milioni

Fonte: L'Unione Sarda
20 febbraio 2017

Accordo su Sant'Avendrace, il presidente al liceo Siotto di Cagliari

 

 

 


Alle 11 e 52 è ufficialmente fatta. Nell'aula magna del liceo Siotto imbottita di studenti il premier Paolo Gentiloni e il sindaco Massimo Zedda firmano l'accordo per Sant'Avendrace. Seguono stretta di mano, sorrisi e mitragliate di foto.
Oltre le dichiarazioni ci sono diciotto milioni pubblici corroborati da altri otto e mezzo dei privati per cambiare i connotati al quartiere. «Stiamo assistendo a una specie di prima per questo tipo di intese. Sono centoventi in tutt'Italia, riguardano la riqualificazione di molti quartieri delle nostre città», spiega il presidente del Consiglio, «ed è importante aver iniziato da Cagliari».
LA VISITA Tutto in un'ora. Un protocollo rigidissimo, senza margini per le domande dei giornalisti. Si inizia con premier e sindaco che visitano la Grotta della Vipera e percorrono a piedi i cento passi che la separano dal liceo classico. Nell'aula magna gli studenti stemperano l'attesa con chiacchiere rumorose, almeno sino a quando non rimbomba l'ultimatum della docente di filosofia Caterinangela Fraioli alla Quarta L: «Non voglio sentire risatine. Non avete il cellulare, non avete nulla da mangiare, non avete niente, chiaro?» Questione di minuti e si materializzano i due prossimi firmatari del patto milionario. Massimo Sechi, preside del Siotto, fa gli onori di casa: «Siamo grati per aver scelto la nostra scuola come sede per la firma di un accordo importante per il quartiere e la città».
IL SINDACO Di questa inattesa visita lampo di Gentiloni, Zedda è il protagonista indiscusso. Davanti alla platea di studenti che frequentano la sua ex scuola alterna battute e stilettate. Cita il liceo Dettori a proposito di Antonio Gramsci e i ragazzi rumoreggiano: «Non è una parolaccia, buoni, sennò niente allerta meteo». Parte dall'intervento salvifico del generale La Marmora nel 1822 che impedì la cancellazione del quartiere, per poi distillare una goccia di veleno sul naufragato accordo di programma di Tuvixeddu: «Anni dopo qualcun altro pensava di distruggere la necropoli e anche il Siotto, perché nel progetto a suo tempo era previsto di buttar giù la scuola per far passare una bella strada». Sottolinea l'importanza del mix pubblico-privato: «Abbiamo partecipato a un bando e abbiamo ottenuto diciotto milioni di euro per il quartiere. Non è facilissimo definirlo periferia, con questa valenza ambientale, archeologica, gli stagni, la necropoli fenicio-punica e le tombe romane. Elementi da cui partire per una rigenerazione urbana che porterà con sé anche benefici economici e sociali».
IL PREMIER Il suo messaggio è chiaro: «Qui si vede una delle caratteristiche strepitose del nostro Paese. Convivono elementi archeologici, ambientali, una scuola con tradizioni significative. Renzo Piano sostiene che è indispensabile una ricucitura delle città, perché sono passati i tempi degli spazi enormi da consumare. Oggi la sostenibilità ambientale è indispensabile, a Sant'Avendrace si lavorerà in questa direzione. Ciò che c'è di antico dovrà convivere con le prospettive nuove di Cagliari».
L'ASSESSORA «Ci abbiamo lavorato in estate», spiega l'assessora comunale all'Urbanistica Francesca Ghirra, «l'idea è connettere Tuvixeddu con la laguna di Santa Gilla restituendo ai residenti la possibilità di spostarsi a piedi o in bicicletta, non solo in auto. Vogliamo che non sia più una zona solo di passaggio ma diventi una destinazione, anche commerciale».
IL PROGETTO Il Governo ha finanziato l'idea con diciotto milioni, altri sette li metterà il Fondo Torre, uno e mezzo la società Sgaravatti. Sarà riqualificato viale Sant'Avendrace: nuovi impianti di illuminazione e marciapiedi, percorsi pedonali e pista ciclabile. Nell'ex mattatoio di via Po prenderanno forma sessanta alloggi per l'housing sociale con tutti i servizi necessari. Il canile comunale resterà esattamente dov'è, ma intorno il panorama cambierà. In via San Paolo saranno rifatti da cima a fondo i campi sportivi, nascerà un parco sensoriale per la riabilitazione e un garden center privato. Lavori che dureranno più o meno da due a cinque anni. Poi il quartiere avrà un altro volto.
Paolo Paolini