Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Un anticipo di Carnevale nelle vie della Marina

Fonte: L'Unione Sarda
13 febbraio 2017

Nei quartieri storici tornano Sa Ratantira e l'antica tradizione di Cancioffali

 

Torna in città Sa Ratantira e il rogo di Cancioffali. Per i vicoli dei rioni Marina, Stampace, Castello e Villanova risuoneranno - sino alla fine del carnevale - le tradizionali filastrocche scandite dal ritmo dei tamburi.
L'antica tradizione del carnevale cagliaritano riparte dunque dopo anni di silenzio, condito anche da aspre polemiche. Il Comune ha stanziato 20 mila euro: serviranno alle associazioni Senza Confini, al comitato di quartiere del Villaggio pescatori e al gruppo Sa Rantira casteddaia per far rivivere da quest'anno calendario di appuntamenti carnascialeschi che per mezzo secolo hanno animato la città. Impossibile al momento (visti i limitati finanziamenti) pensare che si possa tornare ai fasti della Gioc ma almeno la tradizione riparte.
Tre le sfilate in programma: il 23 febbraio i tamburini e le maschere attraverseranno i quattro rioni storici, poi ancora domenica 26 e, infine, martedì grasso quando sarà bruciato Cancioffali. Oltre trecento le maschere tradizionali che sfileranno, con una cinquantina di suonatori di tamburi, rullanti e grancasse.
Nell'ultimo fine-settimana, attorno a piazza Savoia (nel rione Marina), tanti hanno potuto assistere alla sfilata di una ventina di suonatori che ha ritmato il chiassoso tan tan (da cui deriva Sa ratantira), introdotto nel 1946 dall'idea dei fondatori della Gioc, Tonino D'Angelo e Pinocchio Schirra. Attraversando le strade del quartiere, al suono dei tamburi, i clienti di locali e ristoranti sono usciti in strada ad ascoltare la carovana musicale che, però, non indossava i costumi. Sono bastati alcuni giri attorno al rione - quasi un aperitivo della festa che inizierà il 23 febbraio - perché tanti cagliaritani riprendessero a scandire la più classica delle filastrocche «Cambara, cambara, cambara e maccioni, pisciurrè, sparedda e mummungioni». (fr. pi.)