Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Rimpasto, è guerra tra ex Sel Tre consiglieri sfiduciano Firino

Fonte: L'Unione Sarda
2 febbraio 2017

Cocco, Lai e Pizzuto: l'assessora vada a casa. Uras e Agus: no al valzer delle poltrone Rimpasto, è guerra tra ex Sel
Tre consiglieri sfiduciano Firino 

Volano stracci dentro quello che fino a poco tempo fa si chiamava Sel. Tre dei quattro consiglieri regionali - Daniele Cocco, Eugenio Lai e Luca Pizzuto - hanno sfiduciato la “loro” assessora (alla pubblica istruzione e cultura), chiedendo al presidente Pigliaru di mandarla a casa, mentre a difenderla sono intervenuti il senatore Luciano Uras e il quarto consigliere, Francesco Agus.
Sciolto il partito a livello nazionale e confluiti in Sinistra italiana alcuni suoi esponenti (non Uras né il sindaco di Cagliari Massimo Zedda), nell'Assemblea sarda non ci sono state ancora ricollocazioni ufficiali e da ieri (in vista anche del rimpasto dell'esecutivo che dovrebbe andare avanti non appena il governatore tornerà al comando) la spaccatura è definitiva.
LA NOTA «Molte delle scelte fatte e non fatte, dal piano straordinario degli scavi archeologici mai decollato, sino alla mancata approvazione del piano di dimensionamento scolastico, urgente e non più prorogabile, portano alla definitiva rottura del rapporto fiduciario-politico con l'assessore Claudia Firino, a cui va il nostro affetto ma non più il nostro sostegno politico», scrivono Daniele Cocco, Eugenio Lai e Luca Pizzuto. «Pertanto chiediamo al presidente di prendere immediati provvedimenti e di agire urgentemente per effettuare una ridefinizione della squadra di governo che possa essere all'altezza delle aspettative dei cittadini sardi».
IL SENATORE Ecco su Facebook il senatore Uras: «L'assessora Firino è una tra le giovani donne più coraggiose impegnate in politica. È stata diffusa strumentalmente l'idea che sia possibile la sua sostituzione. Sarebbe cosa molto sbagliata». E aggiunge: «Tutti noi dell'area democratica, progressista, sardista e indipendentista avremo bisogno di riflettere sul tempo che viviamo, sull'esigenza di rafforzare la piattaforma programmatica per la Sardegna, di intensificare il confronto con lo Stato, di coinvolgere tutte le istituzioni sociali e politiche dell'autonomia. Nel frattempo non preoccupiamoci di sostituire chi con impegno lavora. Piuttosto diamo una risposta forte designando gli assessori vacanti, dell'Agricoltura e degli Affari Generali».
IN DIFESA Il consigliere Agus ricorda che «il partito che insieme a tanti compagni e compagne sarde abbiamo contribuito a fondare, è stato sciolto contro la nostra volontà», dunque, «le posizioni espresse dagli ex iscritti sono da ritenersi a titolo personale». Tutto ciò premesso, «leggo non senza stupore il comunicato dei colleghi. Opinioni che non possono non sorprendermi per l'affastellamento di temi che meriterebbero una più puntuale riflessione e che per la loro importanza non andrebbero coinvolti in discorsi che sembrano invece più legati alle scelte di organizzazione interna dell'assessorato perpetrate giusto ieri (martedì, in riferimento al cambio del capo di gabinetto, ndr.) dall'assessore Firino, a cui va il mio sostegno».
Continua Agus: «Rinnovo la mia totale contrarietà all'idea che la fase di verifica possa limitarsi a una mera sostituzione di poltrone, alla conta tra partiti, gruppi e correnti e alla soddisfazione di ambizioni personali, pur legittime. Lo sguardo va rivolto all'esterno del palazzo: non è di un giro di valzer che ha bisogno la Sardegna ma di un nuovo slancio per concludere la legislatura».
LA COLLOCAZIONE E poi di nuovo Uras: «Chiariscano Cocco, Lai e Pizzuto, se appartengono al progetto di Sinistra italiana, incompatibile con alleanze di centrosinistra. Noi stiamo lavorando per rilanciare l'unità delle forze democratiche e popolari». La risposta dei tre non si è fatta attendere: «Noi siamo nel centrosinistra. Siamo e saremo disponibili a lavorare per ricomporre l'unità della nostra comunità politica in modo paritario e equitario, ribadendo il rispetto per tutti i compagni che insieme a noi sono stati in Sel. Non cadremo nella logica fratricida dell'insulto: per noi la polemica si ferma qui».
Cr. Co.