Rassegna Stampa

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Il Pd cerca il segretario: primi tre nomi. E le alleanze interne si rimescolano

Fonte: web Vistanet Cagliari
1 febbraio 2017

Il Pd cerca il segretario: primi tre nomi. E le alleanze interne si rimescolano

Nel Pd circolano i primi nomi in vista del 19 marzo, quando il Partito democratico sardo sceglierà con le primarie il nuovo segretario regionale: sono il deputato di Iglesias Francesco Sanna, il sindaco di Gonnostramatza Alessio Mandis e l’assessore allo Sport nel Comune di Cagliari, Yuri Marcialis. Le certezze arriveranno solo il 6 febbraio, giorno in cui si chiuderà la presentazione delle candidature (alle 20). Ma già con questi nomi quello che viene fuori è un rimescolamento delle alleanze interne rispetto alle primarie di ottobre 2013.

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Francesco Sanna
La candidatura di Francesco Sanna è una proposta della corrente soriana-lettiana, ma di più ampio respiro: il nome di Sanna – “scelto per autorevolezza”, filtra dalla componente dem – è stato fatto per provare a costruire la convergenza con le altre aree interne, arrivando a una gestione unitaria del partito. Questo, del resto, è l’auspicio che i democratici hanno ribadito sia nella Direzione del 9 gennaio che nell’Assemblea convocata dieci giorni dopo.

Al momento sulla candidatura di Sanna, che è un ex lettiano passato coi renziani, non sono arrivati segnali. Ma i vertici decisivi per chiudere eventuali alleanze sono attesi durante il week-end. Vuol dire che prima di domenica sera, o lunedì mattina al più tardi, non si saprà nulla.


Alessio Mandis e Yuri Marcialis sono invece due nomi fatti dalla stessa componente, quindi l’una candidatura escluderà l’altra. Il gruppo di riferimento è quello della sinistra dem che a livello nazionale fa capo ai governatori Michele Emiliano (Puglia) ed Enrico Rossi (Toscana). Ma con una differenza: Marcialis è organico alla corrente, mentre Mandis, ex civatiano de La Traversata, sarebbe un nuovo ‘ingaggio’ perché considerato molto vicino alla base del partito, anche nel suo ruolo di segretario provinciale del Pd a Oristano.

Rispetto a questa corrente, la novità è data del fatto che nel Pd sardo ha preso forma un nuovo gruppo democratico che dichiaratamente punta a costruire “un’area rappresentativa della sinistra autonomista e federalista”. Al congresso del 2013 la componente era inglobata nell’area del senatore ex Ds Ignazio Angioni, da cui va rilevata adesso la scissione. Nella fila del gruppo ci sono l’ex parlamentare Tore Cherchi, l’ex presidente dell’Assemblea di Cagliari, Ninni Depau e il consigliere Marco Benucci, tutti firmatari, insieme ad altri quattordici democratici, di un documento spedito un mese fa al garante Gianni Dal Moro e alla presidente uscente Giannarita Mele e nel quale è stata spiegata la collocazione politica all’interno del partito (leggi qui)

Quanto alle altre componenti dem, l’area di Cabras-Fadda ha deciso di non presentare candidature, sebbene questo gruppo avesse insistito, più di tutti, nel chiedere un nuovo congresso. Le primarie erano state addirittura sollecitate entro lo scorso dicembre, poi c’era stato il rinvio al 26 febbraio per evitare la sovrapposizione con il referendum costituzionale di dicembre. Per ora non è chiara la strategia che ha spinto a questa posizione attendista.

Carte ancora coperte sul fronte renziano, ma l’ipotesi più probabile è una convergenza sul nome di Sanna che, per la sua vicinanza all’ex premier, è idealmente il candidato più vicino. Renziani e soriani hanno fatto una prima prova di alleanza all’indomani delle Comunali di Cagliari, quando il Pd si era spaccato sulla formazione della nuova Giunta di Massimo Zedda.

Da Sanna, invece, potrebbe sfilarsi il gruppo di Cagliari che fa riferimento all’ex consigliere regionale Marco Espa e sempre nel Comune del capoluogo ha indicato il capogruppo in Consiglio. Ovvero, Fabrizio Rodin che non ha partecipato alla riunione nella quale è stato decisa la candidatura del deputato di Iglesias. E lo stesso ha fatto Espa.

In evoluzione anche la posizione degli ex Ds vicini al parlamentare di Villacidro Siro Marrocu, altro pezzo dell’ex minoranza dem che al congresso del 2013 sosteneva Angioni, al pari dei renziani. Marrocu sta spingendo per la candidatura di Piero Comandini, il consigliere regionale, anche lui renziano, già in corsa l’estate scorsa come segretario a tempo. Ma anche in quel caso le guerre interne al Pd fecero saltare l’accordo.

Una soluzione unitaria è auspicata pure dagli ex civatiani de La Traversata che ieri hanno diffuso un documento.”Non vogliamo – si legge – un partito in cui esistono divisioni legate a cordate di potere ma invece uno in cui trovino cittadinanza una pluralità di opinioni e sensibilità legate unicamente al confronto delle idee”. L’appello è stato rivolto “a tutte e tutti i democratici, in particolare alla sinistra del Pd che ha dimostrato di saper intercettare un diffuso malcontento dell’elettorato sardo”. Ciò che può spiegare la scelta della stessa sinistra dem di considerare l’ex civatiano Mandis come un possibile candidato alla segreteria.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)