Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Squadre al lavoro per ripulire le strade

Fonte: L'Unione Sarda
25 gennaio 2017

E c'è chi porta via i rami caduti per farne legna da ardere

 

 


Cento ore non sono bastate per riportare l'ordine. Raddoppiare gli sforzi e gli uomini, neppure. Ma con il passare del tempo all'esercito di operai arruolati dal Comune per liberare la città dai resti della battaglia di sabato contro il maltempo, si sono aggiunti i volontari: padri di famiglia che nel deposito temporaneo di rami e alberi fanno legna per risparmiare sul riscaldamento.
La situazione va migliorando ma è ancora lontana dall'essere risolta. In viale Regina Elena i cassonetti dei rifiuti traboccano di rami, ma le strade sono finalmente libere, così come in viale Diaz e via Dante. Gli operai di Primavera 83, la cooperativa che si è aggiudicata l'appalto per la manutenzione del verde e la potatura degli alberi, sono invece ancora al lavoro in piazza San Cosimo, via Pantelleria, via Stoccolma con rami da tagliare, pini da abbattere o alberi sradicati da trascinare via.
NIENTE SPRECHI A dare un'idea della portata di quel che è accaduto è proprio la montagna di materiale nel piazzale sterrato all'ingresso del quartiere di Sant'Elia. Qui le squadre hanno ammassato solo una piccola parte di quel che sabato è piovuto in poche ore tra le persone che cercavano riparo da raffiche di vento e pioggia e tra le auto in sosta. La valanga di rami, aghi, pigne, tronchi, arbusti e frasche è meta di un pellegrinaggio incessante di chi sta trasformando tutto in legna. Per la legge quel che è stato rimosso deve essere smaltito come un rifiuto ma, in attesa che le squadre se ne occupino, molti caricano quel che possono nel cofano dell'auto. «Sarebbe un grande spreco. Non ha senso buttare tutto, meglio che questa roba vada ai poveri. Noi la portiamo a casa e la usiamo per il riscaldamento. Mica la stiamo rubando», spiega uno dei tre al lavoro da ore. Della stessa opinione è Fabio Billai, socio della cooperativa impegnato in un cantiere nel Quartiere del Sole: «È un peccato, l'anno scorso abbiamo speso più di 200 mila euro per smaltire gli scarti della potatura».
I CANTIERI Nel fine settimana erano scesi in campo i venti soci di Primavera 83 ma da lunedì altri venti uomini sono al loro fianco per gestire l'emergenza. Dopo aver garantito il primo intervento liberando le strade e abbattendo rami e alberi pericolanti, ora sono passati alla rimozione del materiale e alla valutazione di tutte le segnalazioni. In piazza San Cosimo quattro operai radunano quel che resta degli alberi che per anni hanno garantito verde e fresco nell'area davanti alla basilica di San Saturnino, caricano tutto sul camion e sanno già che una giornata di lavoro non basterà. Tra via Pantelleria e via Gallinara la situazione è più complicata. In un piccolo parco dove ogni sera i ragazzi si ritrovano per fare due chiacchiere, i tecnici sono alle prese con tre pini che rischiano di crollare sulle finestre del palazzo all'angolo. «Dovremo abbattere altri alberi, questo è stato sradicato dal vento. Bisogna procedere con calma perché è un lavoro rischioso», spiega uno degli operai mentre il suo collega in cima a un braccio meccanico alto diversi metri taglia e lascia cadere i grossi rami di un pino.
PERICOLO SCAMPATO Gli inquilini osservano tutto dal marciapiede e si confrontano sul pericolo scampato. «Abbiamo tenuto d'occhio quel vecchio pino, la verità è che era da abbattere già da molto tempo. Sabato ha rischiato di crollare sul terrazzo», racconta Luciano Murgianu che vive con la famiglia in un appartamento al terzo piano. Tra gli interventi in coda, invece, ci sono quelli nel quartiere di Genneruxi: un grosso albero è crollato sul cancello verde della scuola primaria di via Stoccolma e dovrà essere portato via, proprio come quello nel cortile sul retro dove i bimbi per tornare a giocare dovranno aspettare ancora un po'.
Mariella Careddu