Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Sindaci, conto salato: «Ora paghi la Regione»

Fonte: L'Unione Sarda
25 gennaio 2017

Chiesto lo stato di calamità. L'opposizione: a casa l'assessore Spano

 

 


E ora i sindaci presentano il conto alla Regione: i danni del tifone che ha devastato la costa sud dell'Isola potrebbero sfiorare - solo per i costi sostenuti dalle amministrazioni comunali - i 5 milioni di euro. A questa cifra devono essere aggiunte anche le spese di chi si è visto scoperchiare il tetto di casa o ha trovato l'auto distrutta dagli alberi, e i calcoli sono destinati a raddoppiare. I 17 sindaci dell'area metropolitana di Cagliari chiederanno nelle prossime ore il riconoscimento dello stato di calamità naturale, in modo che da Viale Trento contribuiscano a pagare il lavoro straordinario di vigili urbani e operai comunali, oltre alle riparazioni urgenti che ogni municipio ha dovuto garantire nello scorso weekend.
LA RICHIESTA «Ho chiesto ai sindaci della città metropolitana una stima dei danni subiti, per ottenere dalla Regione le risorse necessarie a far fronte agli interventi straordinari messi in campo da ciascuno di noi. I nostri bilanci hanno già sopportato i tagli dei trasferimenti da parte dello Stato», dice il primo cittadino di Cagliari Massimo Zedda. Nel capoluogo un primo conto, legato solo al Verde pubblico - alberi e rami caduti, parchi distrutti dalla furia del vento - arriva a 1,5 milioni di euro. Ma mancano ancora all'appello i danni rilevati dagli altri servizi del Comune.
LE STIME Al conto potrebbero aggiungersi altri 400mila euro richiesti da Capoterra, dove ieri è stato deliberato il riconoscimento dello stato di calamità naturale: «Gli interventi più importanti riguardano le scuole di rio San Girolamo: le recinzioni e le porte della struttura sono state abbattute. Ma nel nostro territorio anche i provati hanno subito molti danni. Due case sono state letteralmente scoperchiate, poi non bisogna dimenticare le serre e le aziende agricole rovinate», spiega il sindaco Francesco Dessì, che mette nell'elenco anche «le spese straordinarie di smaltimento dei rifiuti».
NORA IN GINOCCHIO Sulla costa di Pula il paziente più grave è l'area di Nora. «Una parte della muratura della zona archeologica è crollata. Il foro romano è stato sommerso dal mare e alcuni alberi sono stati abbattuti dal vento. Abbiamo registrato anche diversi cedimenti e un danneggiamento alla torre di Cala D'Ostia. Avremo bisogno di risorse per almeno centomila euro», avverte Carla Medau. «A questi si aggiungono i danni subiti dai pescatori, che hanno perso tutte le reti, e dai serricoltori. Parliamo di milioni. Solo un'azienda ha contato oltre 300mila euro. È indispensabile che la Regione intervenga, l'economia del territorio è in ginocchio», spiega il sindaco di Pula.
POLEMICHE E DIMISSIONI Sullo sfondo, le polemiche legate alla gestione dell'emergenza e dell'allerta meteo, continuano a salire di livello. L'opposizione in Consiglio regionale - Forza Italia, Udc, Riformatori Sardi, Partito sardo d'Azione e Fratelli d'Italia - chiede le «dimissioni immediate dell'assessore Spano». I sindaci, nonostante le ferite sulla pelle dell'area metropolitana di Cagliari e del Nuorese (per le nevicate della scorsa settimana) siano ancora fresche, preferiscono non accelerare su questo fronte. «Ne discuteremo con gli altri colleghi lunedì prossimo durante la riunione dell'Anci», dice Massimo Zedda. «Di sicuro chiederemo più chiarezza nel coordinamento della Protezione civile, non possiamo essere lasciati in balia degli eventi come nei giorni scorsi», rilancia Carla Medau.
5 MILIONI Intanto ieri la Regione ha messo sul piatto altre risorse, aggiungendo ai fondi disponibili per la riparazione dei danni altri due milioni di euro in arrivo dall'assessorato all'Agricoltura. Nei giorni scorsi erano già stati messi a disposizione due milioni di euro - stanziati dalla legge 28, i fondi sono gestiti dalla Protezione civile - e un altro milione dall'assessorato all'Ambiente, dedicato principalmente al sostegno delle attività produttive.
Michele Ruffi