Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Cagliari ferita conta i danni

Fonte: L'Unione Sarda
23 gennaio 2017

 

 

Il giorno dopo ha l'odore della pioggia che ristagna ai bordi delle strade, il rumore dei rami ancora scossi dal vento, la desolazione di viali sbarrati e delle cabine rovesciate sulla sabbia bagnata. A meno di ventiquattro ore dalla bufera di vento e di pioggia che sabato si è abbattuta sull'Isola, Cagliari si sveglia sottosopra, in uno stato di quiete solo apparente. I danni sono dappertutto: nel corridoio dell'ascensore in Castello dove una pedana di ferro è stata strappata via, nei segnali stradali pericolanti a Mulinu Becciu, tra gli stabilimenti balneari del Poetto frullati per ore dalla tempesta.
CENTRALINO IN TILT La cifra dell'emergenza la danno le chiamate in coda alla centrale dei Vigili del fuoco: all'alba gli interventi in attesa erano ottanta, meno di due ore dopo avevano superato ancora una volta il centinaio. Per tutto il giorno viale Fra Ignazio è rimasto chiuso al traffico a causa di un albero crollato come un gigante sull'asfalto. Impossibile percorrere in auto anche una parte di via Dante. Per vedere quel che resta lungo la strada deserta, è necessario attraversarla a piedi ora che il cielo si è aperto sulla città. Schivare i rifiuti aggrappati al cemento, gli aghi di pino annidati accanto ai grossi tronchi ridotti a mozziconi dai vigili del fuoco per evitare che piovessero su case, passanti, auto. All'incrocio con via San Lucifero, oltre il cancello della basilica di San Saturnino un giovane arbusto è planato sul tetto di un edificio avvolto da un'impalcatura leggera riuscita in qualche modo a resistere al peggio. In questa domenica di fine gennaio, però, pochi sembrano aver voglia di fare un giro tra le rovine del centro, nel cimitero di alberi ammucchiati in mezzo alle auto in sosta in largo Carlo Felice, viale Trieste, via Dei Conversi. Molti hanno preferito spingersi un po' più in là, fare due passi sul lungomare Poetto che poche ore prima era finito sott'acqua, rimasto al buio, schiaffeggiato da un vento straordinario. Qui, mentre gli operai di Abbanoa lavorano per drenare la pioggia caduta abbondante, c'è chi prova ad aggiustare le cose, chi sfrutta le raffiche per fare un po' di kyte-surf, e chi si concede una passeggiata sotto un timido sole.
LA MANUTENZIONE Per la conta dei danni è ancora presto. Ne è sicuro l'assessore comunale all'Ambiente Paolo Frau: «Si è trattato di un evento eccezionale e due squadre stanno lavorando incessantemente. Analizzando quel che è accaduto è possibile trarre qualche dato significativo. Intanto il fatto che nelle aree dove la potatura degli alberi era già stata fatta i danni sono stati minori. Mi riferisco alla prima parte di via Dante. Al Poetto abbiamo avuto la dimostrazione che l'ecofiltro sta funzionando. Nonostante quel che è accaduto sulla strada non c'era neppure un granello di sabbia».
Mariella Careddu