Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Cremazioni, stop fino a lunedì Fadda: richieste in aumento, in arrivo un secondo impianto

Fonte: L'Unione Sarda
13 gennaio 2017

COMUNE.

Interrogazione e protesta delle imprese funebri per la sospensione del servizio

 

La cortese e lapidaria fermezza di Delia Manferoce, responsabile dell'Ufficio cimiteri, non ha offerto il fianco a interpretazioni: a causa di un «ingente numero di salme pervenute e in attesa di cremazione» nel cimitero di San Michele, «per garantire il rispetto delle norme igienico sanitarie non sarà possibile accogliere ulteriori salme per la cremazione sino a domenica 15 gennaio 2017». L'accoglienza (sospesa da venerdì 6) riprenderà «a partire da lunedì 16 gennaio». La decisione ha scatenato reazioni politiche (interrogazione di Loredana Lai) e precisazioni della Federazione comparto funerario italiano (Federcofit), associazione di categoria che rappresenta e tutela gli interessi delle imprese del settore funebre e, spiega il segretario nazionale Giovanni Caciolli, «persegue la finalità di tutelare la regolarità delle attività funebri, per salvaguardare la corretta concorrenza tra imprese e il rispetto dei diritti delle famiglie colpite da eventi luttuosi».
LO STUPORE Lo stesso Caciolli registra «con meraviglia la comunicazione, con una mail a tutte le imprese funebri cagliaritane», della sospensione del servizio «quasi che accogliere le salme a conclusione del trasporto funebre in luogo protetto e sicuro, il cimitero, non sia compito primario ed esclusivo del sindaco e dell'Amministrazione comunale».
IL RICHIAMO Se la consigliera dei “Popolari e Azzurri per Cagliari” Loredana Lai richiama fra gli altri punti della sua interrogazione il disservizio e l'ulteriore strazio per i familiari dei defunti in attesa di cremazione, la Federcofit rincara la dose. «L'accettazione o no di una salma nel cimitero», sottolinea il segretario nazionale, «non è un'opzione ma uno specifico obbligo del Comune per tutelare la salute pubblica, né possiamo sicuramente neppure immaginare che una salma, per le difficoltà dell'Amministrazione comunale, debba sostare presso un'abitazione privata in attesa che il Comune abbia risolto i suoi problemi».
IL DISAGIO La Federcofit puntualizza che «l'incremento della cremazione in tutto il paese, e quindi anche a Cagliari, pone problemi nuovi» e che non «deve essere dimenticato il disagio che ricade sulle famiglie dalle disfunzioni comunali e le maggiorazioni di costi dovuti al trasferimento dei defunti sino al crematorio di Olbia: 690 euro contro i 333 di Cagliari».
IL COMUNE Danilo Fadda, assessore al Personale e agli Affari generali, chiarisce: «Nell'unico forno in funzione a San Michele c'è stato un aumento esponenziale delle richieste di cremazioni: da 49 del 2011 alle mille degli ultimi tre anni. L'impianto lavora anche in questi giorni, tranne il sabato». Le cause dell'impennata di richieste: «Un cambio di cultura, che ha portato il 40 per centro delle persone a preferire la cremazione, e ragioni economiche: la cremazione costa meno di una tumulazione».
IL PUNTO La situazione: «Si fanno quattro-cinque cremazioni al giorno e al momento, in attesa nelle celle frigo, ci sono una trentina di salme. È stato lo stesso ispettorato della Asl a imporci, per motivi sanitari, la sospensione, poi fissata dal 6 al 15 gennaio». Con il collega di Giunta Gianni Chessa (Lavori pubblici), Fadda ha fatto un nuovo sopralluogo: «Con le commissioni faremo un ulteriore esame ma posso già annunciare che entro il 2017 saremo in grado di attivare un secondo forno crematorio. Accoglierà salme di Cagliari e di tutto il sud Sardegna».
Pietro Picciau